Red Bull nel caos: licenziamento shock di Horner e crisi interna a Milton Keynes
22/07/2025 16:15:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Il licenziamento improvviso di Christian Horner ha profondamente scosso la Red Bull, creando un vuoto emotivo che a quanto pare ha avuto un impatto significativo sul personale della sede di Milton Keynes.

Dopo vent'anni di successi e una leadership straordinaria, l'uscita del team principal britannico ha innescato tensioni interne, malumori diffusi e un senso di incertezza palpabile. A non convincere sono state anche le reazioni dei vertici, Helmut Marko e Oliver Mintzlaff, con affermazioni che hanno lasciato alcuni dipendenti sbigottiti e confusi.

Il giorno seguente all'allontanamento di Horner, Helmut Marko ha fatto visita alla sede britannica, adottando un approccio che molti hanno percepito come privo di sensibilità.

“Era solo il giorno dopo il licenziamento di Christian e gran parte del team era ancora sconvolto quando il signor Marko ci ha parlato. Ma lui ha semplicemente scherzato e ci ha detto di rallegrarci, dicendo: ‘Dovete sorridere di più’”, riporta il The Sun, che ha raccolto le dichiarazioni.

Una battuta fuori luogo, ritenuta inopportuna dallo staff, che ha accentuato tensioni e malcontento, e alcuni non hanno escluso l’ipotesi di dimissioni.

La gestione del team, oltre che da Marko, è ora condivisa con Oliver Mintzlaff, già dirigente sportivo, e Laurent Mekies, il francese designato come operativo successore di Horner. Durante la sua prima riunione con il personale, anche Mintzlaff è sembrato inopportuno, ironizzando sui recenti licenziamenti eccellenti.

“Mintzlaff ha detto: ‘Se avete qualche problema, mandate un messaggio al vostro responsabile diretto... Oh, e se non avete più un responsabile diretto, mandate un messaggio a me!’ e ha iniziato a ridere”.

In base ad alcune testimonianze lo stesso destino di Horner è infatti toccato anche ad altri membri chiave dello staff, accompagnati  letteralmente alla porta.

Red Bull nel caos: il post-Horner tra tensioni e malumori a Milton Keynes

Licenziato senza alcuna spiegazione

Indubbiamente oltre al clamore per l'interruzione di un rapporto che aveva portato così tanti successi, ciò che ha stupito è stato il modo in cui è avvenuto,

Un amico della famiglia ha raccontato la reazione personale di Horner:

“Christian mi ha detto quanto si sentisse ferito e tradito dopo tutto quello che lui, Geri e la loro famiglia hanno passato negli ultimi 18 mesi. È stato convocato all’improvviso e licenziato senza alcuna spiegazione”.

Secondo le fonti, alla base del licenziamento potrebbe esserci anche un contrasto di visione tra la sede britannica e quella austriaca di Red Bull, che non avrebbe mai digerito che il successo fosse guidato da una struttura basata nel Regno Unito.

E adesso?

La Red Bull si trova ora in una fase di transizione delicatissima, dove la perdita di Horner non rappresenta solo un cambio al vertice, ma un terremoto identitario. Il malcontento tra i dipendenti, la gestione fredda del licenziamento e le tensioni tra le anime britannica e austriaca del team rischiano di compromettere la stabilità di una delle squadre più vincenti della Formula 1 moderna. Se non verrà ricostruito un clima di fiducia e coesione, il rischio è che il caos interno si rifletta anche in pista, mettendo a repentaglio il futuro sportivo della scuderia.

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