McLaren, Brown: «Non permetteremo un altro 2007, ci aspettiamo altri scontri»
07/08/2025 11:45:00 Tempo di lettura: 7 minuti

Nei mondiali dominati da una scuderia l’attenzione si sposta spesso sulla lotta tra compagni di squadra. E’ un tema storico ed appassionante che solitamente rende meno noiosi alcuni campionati in cui il divario tecnico del mezzo è troppo grande per accendere vere sfide tra piloti di scuderie diverse.

Come gestire questa rivalità interna diventa poi il “problema” principale. Certamente ci sono stati alcuni domini che hanno fatto eccezione, quello di Schumacher con la Ferrari e quello di Verstappen con la Red Bull, in cui è stato palesemente evidente il ruolo di primo e secondo pilota.

La McLaren si trova adesso ad affrontare questo piacevole problema, e fino ad ora l'ho ha fatto tramite regole (le Papaya rules) che tutto sommato non hanno evidentemente favorito l’uno o l’altro pilota, ma si è trovata anche in passato in situazioni simili e le cose non erano andate benissimo.

Lo scorso anno ad esempio, non aver preso una posizione per tempo, potrebbe aver compromesso la rincorsa di Norris su Verstappen per il titolo mondiale, ma ci sono altri precedenti ben più famosi e ben più fallimentari.

Certamente, rispetto al passato, la McLaren si trova oggi più comoda all’interno di questo dilemma. Il vantaggio nel Campionato Costruttori è talmente ampio che anche la più disastrosa delle scelte non metterebbe a rischio il Titolo. C’è però un altro rischio, ovvero quello di “bruciare” uno dei due piloti, che potrebbe sentirsi non a suo agio in un team che non gli dà fiducia.

 

L'incubo del 2007

McLaren, Brown: «Non permetteremo un altro 2007, ci aspettiamo altri scontri»

Riconosciamo che le conseguenze potrebbero essere quelle del 2007. Avremmo potuto vincere quel campionato piloti, ma chi scegli? E poi corri il rischio che il pilota che non scegli se ne vada. ”, ha dichiarato a The Race il CEO della McLaren Racing, Zak Brown.

Fu il famoso anno di Alonso delle spaccature irreversibili, di lotte che si trasformarono in azioni scorrette, in minacce e stratagemmi che non solo permisero a Kimi Raikkonen di conquistare il campionato piloti per la Ferrari, ma portarono Alonso fuori dalla squadra dopo una sola stagione e innescarono in qualche modo anche lo scandalo Spygate.

Quest’anno abbiamo visto solo qualche scintilla, ma è chiaro che nelle prossime gare potrebbe accendersi un fuoco (amico) intenso.

Eppure Brown non sembra preoccupato:

"Abbiamo il nostro sistema di valori e ci atteniamo ad esso. Siamo soddisfatti del modo in cui corriamo. Sappiamo anche che non sempre facciamo la cosa giusta. Siamo e saremo sempre, e penso che lo siamo sempre stati, una squadra con due vetture. I nostri piloti sono trattati in modo equo. Non c'è nulla nel loro contratto che dia priorità a uno rispetto all'altro, né loro lo hanno mai chiesto. Vogliono solo un trattamento equo e paritario.  Sappiamo che questo va a vantaggio della squadra. Loro lo accettano, sono d'accordo.

Non manca il riferimento alla Red Bull, che con una strategia diversa ha preferito puntare al Campiobato Piloti ma ha sacrificato quelli Costruttori.

"E si mette a rischio il campionato costruttori, giusto? Si vedono altre squadre che favoriscono uno dei due, e questo è vantaggioso per il campionato piloti, ma dannoso per quello costruttori. Entrambi i campionati sono ugualmente importanti per noi”.

Infine mette in evidenza che la situazione attuale è comunque diversa da quella del 2007, e che Norris non sarebbe umiliato da un rookie

Se fosse come il primo anno, sarebbe come dire ‘questo debuttante mi ha dato del filo da torcere’.  Ma penso che ora che sono ‘veterani’, non importa chi è qui da più tempo, da quanto tempo sono qui. Sono sicuro che Fernando pensasse: ‘Cavolo, questo Lewis è appena arrivato, è davvero irritante’. Ma lui [Norris] non dice nulla al riguardo. Entrambi sentono il profumo del campionato, ma solo uno potrà vincerlo. Quindi sono sicuro che sarà dura per chi non vincerà il campionato, ammesso che l'altro lo vinca. Ma non credo che l'anzianità conti più di tanto ora. "

 

Tensione che cresce

Una cosa è certa, per Lando e Oscar questa è un’occasione forse irripetibile, nessuno sa come cambieranno le gerarchie con il prossimo stravolgimento regolamentare, e sebbene siano entrambi ottimi piloti non è detto che potranno disporre di una vettura così dominante in futuro. Questo alzerà sicuramente la tensione nelle prossime gare e Brown è consapevole che ad un certo punto si potrebbe arrivare nuovamente allo scontro, come già successo in Canada e quasi successo in Austria e Ungheria.

"Quindi c'è competitività nell'aria. Non sentiamo alcuna tensione. Man mano che il campionato va avanti, sono sicuro che la tensione aumenterà, ma come a Montreal, sono contento che ce ne siamo liberati, perché non è successo nulla. Lando se ne è assunto la responsabilità. Oscar ha capito che è stato un errore."

In ogni caso fino ad ora la McLaren ha gestito tutto abbastanza bene, garantendosi un grande distacco in classifica prima di consentire lotte più serrate tra o suoi piloti. Una posizione che consente adesso di accettare anche l'eventualità di uno scontro in pista:

"Ci saranno altri incidenti di gara qui alla McLaren. Lo sappiamo. Lo sanno anche loro. Quindi non abbiamo paura. Sono sicuro che non si butteranno mai fuori pista a vicenda, perché è lì che nascono i dissapori. “

Foto interna x.com


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