Monza amara per Yuki Tsunoda, che taglia il traguardo in tredicesima posizione. L'ennesimo weekend difficile che, sommato alla vittoria di Max Verstappen, è ancora più doloroso. Dopo sedici gare disputate, il nipponico ha ottenuto solo 12 punti in totale. Un dato preoccupante, che lo mette nelle retrovie della classifica
A complicare le cose si mettono persino i Rookie. Tutti hanno ottenuto più punti di Tsunoda, nonostante la stagione d'esordio. L'arrivo improvviso alla Red Bull gli garantiva un periodo d'adattamento che, ormai, si è concluso da tempo.
Più volte abbiamo assistito a uno Yuki preoccupato, a tratti irrequieto, a causa della poca confidenza con la RB21. Poche le soluzioni che lo facevano sentire a suo agio e che, di conseguenza, non gli garantivano performance in pista. Con i nuovi aggiornamenti (gli stessi montati sulla vettura di Verstappen) Tsunoda non ha più scuse: deve dimostrare in fretta di meritare quel sedile prima che i vertici di Milton Keynes decidano di offrirlo a qualcun'altro.

Un esempio è Isack Hadjar, che è riuscito persino a conquistare il podio nello scorso GP d'Olanda. Il francese sta mostrando velocità e affidabilità, elementi mancanti al #22. Con Laurent Mekies come nuovo Team Principal della Red Bull (ed ex TP Racing Bulls) Tsunoda ritrova un vecchio mentore, ma non un futuro garantito.
Nel corso della gara di ieri, un contatto ha complicato la sua scalata verso la zona punti. Una situazione sfrustrante, ma che non gli fa perdere la speranza: “Dopo un inizio di weekend così positivo, è stato molto frustrante avere un incidente che ha causato così tanti danni al fondo della mia vettura, soprattutto quando avrei dovuto lottare per la zona punti. Eravamo stati molto veloci nel complesso, ma non appena ho avuto il danno, il mio ritmo non era più quello giusto."
"Dopo una gara come quella di oggi devi solo rialzarti e guardare gli aspetti positivi come il giro di qualifica, ovviamente sono deluso, ma devi continuare a lottare e credere in te stesso" ha concluso.
Il tempo delle giustificazioni è ormai giunto al termine. Con i giovani talenti pronti a scalzarlo e una Red Bull sempre più esigente, ogni gara diventa un banco di prova decisivo. A Tsunoda la determinazione non manca, così come la velocità, ma serviranno risultati concreti per sperare in un futuro in Formula 1. A partire da Baku, dovrà far ricredere i vertici di Milton Keynes: ci riuscirà?
Leggi anche: Quando la solidità paga: Alex Albon brilla anche senza riflettori