La Formula 1 sta vivendo un periodo di forte espansione a livello globale, con sempre più Paesi intenzionati a ospitare un Gran Premio nelle proprie città. Negli ultimi anni il calendario è stato ampliato fino a 24 appuntamenti, così da garantire a un numero crescente di promotori la possibilità di entrare nel circus.
Questa strategia ha portato in particolare gli Stati Uniti e il Medio Oriente a rafforzare la loro presenza in calendario, arrivando in alcuni casi a raddoppiare o persino triplicare il numero di gare organizzate. Sul fronte dei contratti, la F1 ha stretto diversi accordi a lungo termine: tra questi spicca quello con Miami, che vanta la scadenza più lontana, fissata addirittura al 2041.
Anche altri luoghi come il Bahrain e l'Australia godono attualmente di un accordo a lungo termine. Il CEO della categoria Stefano Domenicali, durante un'intervista esclusiva ai microfoni di racingnews365, parlando di questo tema ha sottolineato l'importanza di confermare alcune località per diversi anni così da dare anche stabilità alla categoria: "Per il futuro, abbiamo una lunga lista di contratti che prevedono accordi a lungo termine. Vogliamo proteggere l'investimento che i promotori devono fare per consentire a tutti i fan che vengono in pista di vivere un'esperienza unica".
La Formula 1 ha anche messo in atto le prime misure per avviare una rotazione annuale di alcuni circuiti, con il Gran Premio del Belgio che tornerà in calendario ogni due stagioni a partire dal 2027. Ciò apre la possibilità ad altri tracciati di ospitare una gara e Domenicali ha sottolineato come non manchino i candidati: "Abbiamo degli slot in Europa che si apriranno per la parte a rotazione e abbiamo altri circuiti che vedranno scadere i loro contratti prima del 2030, con cui discuteremo e che avranno la possibilità di rinnovare".
"Barcellona per esempio è fortemente interessata a rimanere in calendario anche dopo l'ingresso di Madrid che avverrà il prossimo anno, ma abbiamo anche la Turchia, il Portogallo e altri luoghi che sono davvero pronti a discutere".
Oltre all'Europa, la F1 sta lavorando per tornare in Africa, dove l'ultima gara si è svolta nel 1993. Lewis Hamilton è stato un forte sostenitore di questo progetto, con il Sudafrica e il Ruanda che sono tra i paesi interessati: "Come lungo termine, per un progetto più ampio, abbiamo l'Africa, la Thailandia e altri Paesi", ha detto Domenicali.
L'italiano ha poi concluso dicendo: "Anche la Germania sembra interessata a tornare in calendario. Per noi queste sono tutte buone notizie, perché siamo davvero molto felici di vedere che il business continua a crescere e ad andare nella giusta direzione".
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