Il Gran Premio di Gran Bretagna è alle porte: si tratta dell’undicesima gara sulle diciassette competizioni che in totale fanno parte del calendario 2001 del Campionato del Mondo di Formula 1. E’ strano pensare che restino (esclusa la corsa di Silverstone) solo sei gare da correre per terminare il mondiale, eppure i giochi potrebbero decidersi domenica, su un tracciato dove la Ferrari dovrà davvero dare il massimo, così come la McLaren. Gli uomini delle Frecce d’Argento avranno il dovere di fornire a Coulthard (Hakkinen è matematicamente fuori lotta per il titolo) una vettura pienamente efficiente, per fare in modo di rendergli non difficile un’importante quanto ipotetica vittoria. Il fatto stesso che la casa di Maranello abbia un vantaggio tale da poter non andare a punti per ben tre gare e ripresentarsi a settembre, a Spa, ancora in testa, è un’enorme possibilità di trionfare in entrambi i campionati. Facendo i conti anche con la sfortuna, si rivelerebbe quasi impossibile perdere in men che non si dica un distacco simile, e le Rosse, se vorranno ottenere una nuova doppia vittoria iridata, dovranno combattere ancora, magari per aumentare il proprio vantaggio. Certamente, se il primo a passare sotto la bandiera a scacchi giorno 15 luglio 2001 dovesse essere Michael Schumacher, i giochi sarebbero ormai chiusi al 95%, e le speranze di Coulthard e della McLaren risulterebbero assolutamente vane, sotto tutti gli aspetti. E la Williams? Ovviamente non può puntare al mondiale, ma potrebbe, in extremis, raggiungere la rivale inglese McLaren nel costruttori e batterla. Immaginate se il quartetto Ralf Schumacher – Williams – Michelin – Bmw avesse dettato legge sin dal principio di questo mondiale?!? Ne sarebbe risultata una grande guerra tra la Ferrari e la suddetta squadra, in quanto la McLaren non avrebbe retto alla forza dimostrata dal team di patron Frank. Ma è inutile affermare che la lotta sia quasi definitivamente chiusa, poiché, come abbiamo già visto ad inizio 2000, Schumacher (Michael, chiaramente) aveva ben 24 punti di vantaggio su Mika Hakkinen, e siamo arrivati al Gran Premio del Belgio 2000 con una Ferrari in crisi, praticamente sulla strada della sconfitta, quasi sempre battuta dal team di Ron Dennis. C’è da dire, però, che i 24 punti dell’anno passato non sono i 31 di oggi, e che il rivale attuale è Coulthard, e non il finnico (nulla togliendo al valore di David, sia chiaro!). La scorsa edizione vide un Barrichello grandioso, lontano anni luce dal pilota instabile dei nostri giorni, in quanto riuscì a conquistare una meravigliosa pole, e tenne testa ad avversari davvero pericolosi per quasi metà gara… Poi la sfortuna fece bene il suo mestiere, ed i guai di Rubens, anzi, della sua Rossa, lo portarono ad un inglorioso ritiro. Il tutto per la gioia di un certo David, che, per sua fortuna, ottenne un’importante vittoria per salire un po’ nella classifica del mondiale piloti. L’appuntamento è, ovviamente, per venerdì con le prove libere: come sempre, vi terremo aggiornati sulla situazione, giorno per giorno, e che vinca il migliore!
Le posizioni della scorsa edizione:
1- David Coulthard (McLaren) 60 giri pari a 308,460 km in 1h28’50’’108
2- Mika Hakkinen (McLaren)
3- Michael Schumacher (Ferrari)
4- Ralf Schumacher (Williams)
5- Jenson Button (Williams)
6- Jarno Trulli (Jordan)
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