15/07/2001 Tempo di lettura: 6 minuti
Mika Hakkinen è finalmente tornato alla vittoria: un campione del mondo come lui non poteva continuare a dimostrare così tanta debolezza… Infatti, con un possente ruggito, è andato nuovamente a fare la parte del leone. Questo dev’essere considerato un felice momento per tutti: un personaggio molto sensibile e con un passato come il suo, trionfa dopo tante peripezie e dopo troppa sfortuna, per il bene della Formula 1, ormai monopolizzata dai tre top team attuali. Sin dalla partenza i colpi di scena non sono per niente mancati: Michael Schumacher ed il finnico, entrambi in prima fila, sono partiti quasi alla pari; ciononostante, il tedesco è stato capace di mantenere la sua prima piazza alla Copse, ovvero alla prima curva del tracciato di Silverstone, subito dopo il rettilineo di partenza. Dopo il semaforo verde i contatti sono stati immediati: sempre alla prima curva, Jarno Trulli e David Coulthard si sono toccati. L’italiano, con la solita cattiva sorte che lo perseguita da tempo, si è dovuto ritirare, tra l’altro insieme a Panis, anch’egli uscito di pista in quel punto. Lo scozzese è riuscito a riprendere la corsa, ma dall’ultima posizione, e combattendo in modo nervoso con tutti i suoi nuovi avversari (Minardi, Benetton, ecc.). Poco dopo è giunto anche per lui l’inesorabile ritiro: una sbandata, probabilmente causata da un malfunzionamento derivato dal precedente contatto, lo ha costretto ad uno spettacolare testacoda nella sabbia delle vie di fuga. Immagini molto tristi, specie se si pensa che le cose diventano sempre più difficili per David… Sarebbe il caso di dire impossibili, a meno che un miracolo scenda dal Cielo ad aiutarlo. Molto intelligente è stata la gara del Campione del Mondo in carica: Michael, all’inizio, nonostante fosse primo, era pressato notevolmente dall’avversario finlandese; quando ha visto che reggere l’impeto di Mika avrebbe potuto causare un impatto oppure un’inattesa uscita di pista, lo ha quasi fatto passare. C’è da dire, però, che il pilota di Helsinki ha approfittato di un errore del tedesco, che, a sua volta, non lo ha ostacolato, come non è solito fare con gli altri. I dubbi sono giunti quando i ritmi di Michael sono saliti alle stelle: tempi eccessivamente alti, probabilmente provocati da qualche avaria o da qualche problema tecnico. Tanto che Montoya ha passato, dopo diciassette giri dall’inizio della competizione, il pilota di Kerpen. Cosa pensare, arrivati a quel punto? Niente di preoccupante: si era semplicemente trattato di una quantità abbastanza grande di carburante nella monoposto Rossa, così come avveniva per Barrichello, che non faceva segnare chissà quali giri veloci, ma soltanto una serie di tempi “normali”, anonimi, si potrebbe dire. Verso le ultime decine di giri, è stata avvincente la lotta per la seconda, la terza e la quarta posizione: Mika è stato così abile da guadagnare decine di secondi su Michael stesso; da qui la grandezza della sua prestazione. Tornando al discorso della lotta per le prime posizioni, Montoya e Barrichello se le sono giocate ai pit-stop, quando il colombiano, sempre a causa di un dado che non ne voleva sapere di fare il suo mestiere, ha perso qualche secondino di troppo: ciò ha permesso a Rubens di andare a conquistare la terza posizione, dietro il suo compagno di squadra. Analizzando i risultati, Michael ha ottenuto un secondo posto che non può fare altro che bene nella sua Classifica Piloti: adesso è a +37, ripeto +37, punti dallo scozzese. Sono moltissimi, anche perché, se si traccia un percorso delle ultime gare, questo vantaggio sta sempre salendo, si sta costantemente incrementando. Parla chiaro anche il fatto che Schumacher (Michael, ovviamente) sia stato in grado, dallo scorso settembre a questa parte, di totalizzare sempre primi e secondi posti, eccezion fatta per la brevissima quanto sfortunata parentesi di San Marino 2001. E’ il percorso standard di un pilota che sta per frantumare il record di vittorie appartenente ad Alain Prost (51 successi, contro i 50 del tedesco ferrarista). Rubinho si è piazzato terzo… Ma ancora è lontano dai primissimi. Quarto un aggressivo Montoya, che sta continuando ad ottenere piazzamenti soddisfacenti, anche se, esclusa questa gara, ha soltanto conquistato due secondi posti (Spagna ed Europa). Ottime le due Sauber, ormai quarta forza del Mondiale, ovvero prime tra i “comuni mortali”, grazie agli ennesimi, eccellenti risultati della coppia Raikkonen-Heidfeld, entrambi rispettivamente quinto e sesto. Ralf Schumacher si è ritirato per problemi tecnici, ed era vistosamente arrabbiato per questi motivi. Le due Benetton hanno chiuso in tredicesima e quindicesima posizione. Da ricordare che Tarso Marques non ha preso parte alla competizione per via del suo tempo in qualifica: fuori dal 107%. Prossimo appuntamento, il Gran Premio di Germania ad Hockenheim, tra quindici giorni.

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