Intervista a Danil Kvyat, talento della Toro Rosso
04/12/2013 17:42:02 Tempo di lettura: 4 minuti

 Professionale, concentrato e determinato. E’ Daniil Kvyat (nella foto Mark Thompson-Getty Images), pilota russo che il prossimo anno guiderà in Formula 1 la Toro Rosso. La promozione è stata ufficializzata il 21 ottobre dopo il buon test di luglio a Silverstone. Negli ultimi due gran premi della stagione Kvyat ha avuto la possibilità di salire sulla Toro Rosso in occasione delle prime prove libere del venerdì: 17° ad Austin, a 20 centesimi dal compagno di team Ricciardo, e addirittura 8° a San Paolo, davanti a tanti nomi illustri, tra i quali Felipe Massa. A sentirlo parlare sembra molto più adulto e maturo rispetto ai suoi 19 anni (è nato il 26 aprile 1994), dei quali 7 vissuti nella Capitale, con la famiglia. “Vivo a Roma da quando ho 12 anni – racconta in esclusiva a Roma Post in un ottimo italiano – ho un rapporto molto bello con questa città che considero come la mia città di casa. Mi piace molto Roma”.

Ma è vero che sei tifoso romanista?
Ultimamente non ho tempo per seguire il calcio. Sono concentrato soltanto sulla Formula 1 e sull’allenamento. Non ho più tempo per queste cose.

Quest’anno hai vinto la GP3 crescendo nel corso della stagione. Come mai i tuoi migliori risultati sono arrivati nella seconda parte del campionato?
E’ stato un anno bello per me. All’inizio è stato molto difficile e non riuscivamo bene a interpretare le gomme Pirelli. Poi abbiamo fatto un bel salto di qualità e la seconda parte del campionato è stata decisiva, abbiamo vinto molte gare riuscendo a conquistare il campionato. Ho preso maggiore confidenza capendo come funzionava tutto e quella è stata la chiave del successo.

Il prossimo anno sarai in Formula 1 con la Toro Rosso. Quali emozioni stai provando e non hai paura di essere troppo giovane per un campionato così competitivo?
No, non ho paura di niente. E’ una buona opportunità da sfruttare. Sono molto contento, ma ora si inizia a lavorare: dovremo dare il massimo per allestire la macchina migliore, per crescere bene nei test e per capire cosa ci serve per andare veloci. Speriamo di salire lassù…

Quando hai saputo che saresti stato il titolare della Toro Rosso nel 2014 e come hai festeggiato?
L’ho saputo in un incontro con i responsabili della scuderia. Non ho avuto tempo per festeggiare per niente perché ho iniziato subito a lavorare e ho avuto altre gare di GP3 da disputare. Per un giovane pilota è necessario farsi trovare preparato il più possibile. Nelle prove libere in America e in Brasile ho lavorato per capire come funziona una Formula 1 e per conoscere bene la squadra.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Sogni di passare un giorno alla Red Bull attraverso la Toro Rosso come ha fatto Vettel?
Non mi piacciono gli obiettivi. Penso che la cosa migliore sia crescere il più possibile e adattarsi nel miglior modo possibile alla macchina, crescere con la Toro Rosso e fare dei buoni risultati. Vedremo, puntiamo sempre in alto.