Gp Bahrain 2014 - Foto
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Terzo gran premio 2014, terza vittoria Mercedes. E’ un dominio incontrastato (e incontrastabile, se le cose vanno avanti così), una questione privata tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton, cavalieri della monoposto W05 che è certamente il progetto più efficiente di questa stagione, la vettura da battere. I numeri sono impietosi e sintetizzano meglio di qualunque parola lo status della macchina: a inizio gara il duo Mercedes era l’unico a girare in 1’40’’, mentre tutti gli altri partivano da minimo 1’42’’; intorno al ventesimo giro i piloti del team anglo-tedesco (sede in Inghilterra) avevano lasciato tra loro e il resto del gruppo quasi mezzo minuto; a fine gara, dopo l’azzeramento dovuto alla safety car, nell’arco di un paio di giri le Mercedes avevano già inflitto una decina di secondi al più diretto inseguitore. Numeri forse sterili per qualcuno ma chiarissimi per interpretare quale superiorità abbia attualmente il team. Anche perché nella gara degli “altri” sono stati comunque i team motorizzati Mercedes ad avere un evidente vantaggio sui diretti concorrenti: Force India e Williams hanno avuto ragione di Ferrari & C.


Parentesi amara quella della Ferrari. Sì, perché in Malesia sembrava che il distacco dai vincitori fosse in realtà minore (e non di poco) rispetto a quanto visto a Melbourne. Un recupero, quindi, che sarebbe stato plausibile vedere anche qui nel deserto del Bahrain. E invece no: le Rosse hanno subìto attacchi di ogni genere e non hanno avuto le armi per rispondere e difendere a dovere la posizione. La qualifica aveva acceso minime speranze grazie alla terza fila di Raikkonen, però poi il finnico ha avuto un rendimento diverso in gara e ha chiuso al limite della zona punti. Non che ad Alonso sia andata meglio: ha chiuso di una sola posizione davanti al suo compagno di squadra e ha portato a casa un magro bottino in termini di punteggio. Se non altro l’affidabilità sembra ok, ma è assolutamente necessario fare un grande passo avanti per cercare quantomeno di raggiungere o di avvicinare i pigliatutto in argento. Prima dell’entrata della safety car le F14 T avevano rimediato oltre un minuto di distacco dalle Mercedes. Troppo. Se vogliamo cercare un’attenuante, si può dire che il tracciato di Sakhir non fosse esattamente quello più favorevole alle Ferrari. Anzi. Servono con urgenza, però, quegli sviluppi che rendano più efficiente la power unit e che permettano a Maranello di dare un reale senso allo schieramento di due piloti come Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, diversi per guida e temperamento ma due grandi campioni. E anche ai campioni, si sa, serve un’arma vincente per dare il meglio in pista…


Il vero show si è intravisto solo in alcuni frangenti ma è stato sufficiente a dileguare parte delle ombre legate a una gara potenzialmente noiosa e senza sorpassi. Eccezionale lo spettacolo offerto dalle luci per il primo gran premio del Bahrain in notturna, la terza pista che ospita quest’originale tipologia di scenario. I corpo a corpo più ravvicinati in pista si sono visti soprattutto tra i compagni di team. Lotte intestine che ravvivano la fiamma delle emozioni, splendente più che mai nella sfida totale tra i due driver Mercedes! La lotta tra Hamilton e Rosberg si è ripetuta in diversi momenti del gran premio, dall’inizio alla fine, complice il distacco quasi nullo tra i due. Sorpassi e contro-sorpassi nei quali Nico ha cercato innumerevoli volte di superare Lewis, che ha saputo resistere con mestiere. Non si è trattato di duelli della durata di una sola curva o di una sola staccata: per lunghi tratti del circuito i ragazzi Mercedes se le sono suonate di santa ragione, richiamando alla memoria (non vogliamo essere blasfemi) il duello dei duelli, la battaglia di Digione tra Arnoux e Villeneuve. Anche negli altri team c’è stata gran bagarre: in Red Bull Ricciardo non ha avuto timori reverenziali con Sebastian Vettel, attaccandolo e superandolo senza problemi. Stesso discorso, anche se su scala minore, per le coppie di Force India e Williams. Delusione, invece, per la McLaren, che ha chiuso il gran premio con un doppio ritiro dopo le buone cose fatte vedere in esordio di campionato. In classifica si rinforza la leadership del team Mercedes e Hulkenberg prende il terzo posto di Alonso. Dopo sole tre gare ci sono comunque quattordici piloti a punti. Il prossimo appuntamento avrà luogo tra due settimane in Cina, per il quarto gran premio 2014, che si correrà il giorno di Pasqua. Anche lì la netta superiorità della power unit Mercedes farà sentire il suo peso e costituirà un vantaggio fondamentale.

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