Un uomo nato per correre e incantare le folle. La leggenda di Ayrton Senna scatta da quest’immagine, dal ritratto del pilota assoluto, dell’uomo alimentato dall’amore totale per la competizione, dalla profonda fede in Dio, dalla dedizione verso il mezzo da corsa mostrata sin da bambino. Perché sono stati posti lì i semi per il mito che ha conquistato tutti, che ha reso orgoglioso un paese, il suo Brasile, e milioni di appassionati in tutto il mondo. Sono passati vent’anni dalla crudeltà di quel weekend a Imola, che strappò in mondovisione le vite di Roland Ratzenberger sabato e di Ayrton Senna domenica. Il mondo della Formula Uno si chiedeva improvvisamente, inaspettatamente e nuovamente se avesse senso continuare, andare avanti, correre contro il destino stesso.
Di quei giorni oscuri è rimasto vivo il ricordo, fiume in piena di rombanti emozioni, di leggendarie imprese in pista, di sguardi. Quegli sguardi profondi di Ayrton che più volte sono stati catturati in una foto o in un fermo immagine sui teleschermi. Una leggenda, la sua, difficile persino da racchiudere in sterili numeri e fredde statistiche, comunque inconfondibili biglietti da visita di chi talento e personalità (in pista e fuori) li ha saputi esprimere, infuocando così tribune e telespettatori in delirio.
Chi era Ayrton? Semplicemente Magic. Magic Senna era, è, il suo soprannome. Semplice ma intenso, unico e senza confini. Era l’uomo che in Formula Uno, sotto la pioggia, sapeva fare cose assolutamente incredibili. Come a Donington nel 1993, quando subito dopo lo start mise dietro nell’arco di un giro tutti i rivali che partivano davanti a lui. Era l’uomo dell’infinito duello con Alain Prost, il “nemico” più famoso dell’asso brasiliano, con cui la contesa di vittorie e titoli fu terribilmente intensa e pregna del sapore delle vecchie tenzoni. Era l’uomo di San Paolo 1991, l’appuntamento di casa fino ad allora “stregato” perché non vi aveva mai vinto prima. Lì, davanti alla sua folla in adorazione, la sorte sembrava volergli negare la vittoria assoluta, quella a cui Senna teneva di più, di fronte al suo paese accorso a gridare il suo nome: il cambio era bloccato in sesta e Ayrton dovette correre sul tracciato di Interlagos con quella sola marcia. Una missione impossibile che vinse in modo straordinario e che lo privò di ogni forza fisica, lasciandogli solo il respiro per gridare piangendo nel casco dopo l’arrivo, costringendo l’equipe medica a soccorrerlo in pista, compiendo ogni sforzo per sollevare semplicemente il suo trofeo sul podio…
Questo, era Ayrton. Indimenticabile. Il tre volte campione del mondo, il campione del popolo, il mito vicino alla gente, viene nuovamente celebrato ricordandolo a vent’anni dalla sua scomparsa. La Gazzetta dello Sport ha realizzato, in merito, un’imperdibile collana di DVD sull’eroe della Formula Uno più amato di sempre, costituita da dodici dischi in cui si ripercorrerà il leggendario cammino di Ayrton, arricchita da interviste inedite, foto e voci autorevoli quali piloti, team manager, celebri penne di questo sport e i familiari dell’eterno Magic. Il primo DVD sarà disponibile nelle edicole dal 29 aprile in abbinamento con la Gazzetta dello Sport.