Mercedes più che mai. Sul Red Bull Ring, ritrovata pista storica della Formula 1, a dettare legge è sempre la scuderia teutonica. Ed è qui che si è scritta l’ennesima pagina dell’oramai lungo capitolo dedicato alla lotta corpo a corpo tra Hamilton e Rosberg. L’incognita pioggia e la strategia gomme potevano rappresentare quelle variabili pazze capaci di riscrivere in pochi istanti la storia di un’intera corsa. Ci ha sperato la Ferrari, costantemente in affanno a inseguire gli imprendibili rivali, ma osare ancora una volta ha pagato ben poco, con quella foratura improvvisa di Sebastian Vettel, costretto al ritiro e senza una risposta sull’accaduto nel giorno del suo compleanno (tanti auguri). A consolare il muretto rosso ci ha pensato Kimi Raikkonen, che per via del contatto tra i due piloti Mercedes ha potuto sopravanzare Rosberg negli ultimi chilometri e conquistare un podio insperato.
Un podio che vede di nuovo un sorprendente Max Verstappen portare la Red Bull ancora in alto, beffando un veterano come Kimi per la seconda volta e conseguendo un secondo posto che ha regalato grandi sorrisi al team padrone di casa (e del circuito). L’attenzione di tutti, però, è stata calamitata da quanto avvenuto nel corso dell’ultimo giro: Nico Rosberg cerca di portare a casa un’importante vittoria (partiva penalizzato per sostituzione del cambio) ma ha una macchina non perfetta, azzoppata dai detriti della gomma di Vettel. Prima della celebre Curva Remus, su in salita, Hamilton ha acciuffato e affiancato il compagno di squadra, che invece ha quasi tirato dritto (presumibilmente per imitare, anche se maldestramente, una manovra come quella dello stesso Hamilton a Montreal, alla prima curva).
Risultato: l’ennesimo contatto tra i due, la vittoria improvvisa di Lewis, dieci (ridicoli) secondi di penalità inflitti a Nico dopo la gara e tanti grattacapi in casa Mercedes. Perché adesso la convivenza dei piloti è una questione più delicata che mai, che va gestita con pazienza e attenzione per scongiurare il ripetersi di altri eventi analoghi. Noi, però, pensiamo che sarà difficile tenere a bada due piloti così: da un lato c’è Rosberg, che vuole prendersi un mondiale finora sempre mancato; dall’altro c’è un vero cannibale come Hamilton, che, con l’arroganza e la fortuna di certi grandissimi campioni, ha saputo venir fuori alla grande da un contatto che poteva come minimo danneggiargli la vettura (cosa, invece, accaduta al rivale). Ed è andato a prendersi la vittoria numero 46, a sole cinque da un certo Alain Prost.
Adesso, lì in testa alla classifica riservata ai piloti, Nico e Lewis sono più vicini che mai e la tendenza delle ultime quattro gare ci dice che Hamilton ne ha vinte ben tre, con la conseguente battuta d’arresto di Rosberg, partito benissimo a inizio campionato con quattro trionfi di fila (se perdesse a fine anno, sarebbe contro ogni statistica del passato). E la classifica ci dice anche altro: Vettel e Raikkonen sono a pari punti a quasi metà campionato e inseguono il duo Mercedes, seguiti a loro volta da Ricciardo e Verstappen, il quale sta collezionando un interessante bottino di punti grazie ai suoi ottimi piazzamenti. Non dobbiamo dimenticarci, al solito, anche delle prodezze compiute più indietro: il team Manor, con Wehrlein, ha conquistato uno storico decimo posto, togliendosi quindi dallo zero in classifica Costruttori. Il Circus non si ferma e vola subito in Gran Bretagna, dove si svolgerà il consueto appuntamento di Silverstone già questa domenica.