Sono passati circa 6 mesi e ancora non si era spenta l'eco della morte del commissario di pista a Monza in occasione dello scorso GP di Italia, e oggi, 4 marzo 2001 iniziamo di nuovo il commento al GP con una notizia analoga; ancora una volta l'evento sportivo passa in secondo piano, oscurato da una nuova tragedia durante un GP.
Al 5° giro del GP di Australia, per motivi ancora non chiari, Jacques Villeneuve tampona la BMW-Williams di R. Schumacher; la BAR colpisce la posteriore sinistra della Williams con la sua anteriore destra e la vettura si impenna; la BAR vola roteando, fortunatamente per Villeneuve in posizione quasi orizzontale, e colpisce le reti di protezione.
Lo sfortunato commissario che si trova lì muore (quasi certamente sul colpo) e altre 7 persone risultano leggermente ferite. Per Villeneuve, ovviamente scosso, invece nemmeno un graffio.
L'incidente dimostra una volta di più che la sicurezza attiva e passiva delle vetture è certamente di primo livello, ma per quanto riguarda i circuiti c'è ancora molto da fare. Peccato perchè la festa della prima gara è stata inevitabilmente rovinata.
Ed è stata rovinata soprattutto la festa della Ferrari che ha onorato alla grande la prima gara da campione del mondo dopo 21 anni.
Per Michael Schumacher, pole, vittoria e giro più veloce; si tratta della 5a pole e della 5a vittoria consecutive. Ma rispetto alle ultime 3 (quantomeno) dello scorso anno c'è una grande differenza: se nelle ultime gare del 2000 il merito fu molto più di Schumacher che della vettura, oggi bisogna ripartirlo almeno al 50%. Soprattutto il sabato in qualifica la superiorità della Ferrari è stata notevole, non a caso c'è stata una prima fila tutta rossa; in gara, nonostante i tanto temuti problemi di affidabilità, il campione del mondo ha tenuto un ritmo via via crescente nella prima parte fino a distanziare Hakkinen; poi una volta uscito di scena quest'ultimo ha avuto vita facile a controllare la gara.
A fare da contraltare alla prestazione di Schumacher e della Ferrari, la brutta gara di Barrichello: una partenza disastrosa gli fa perdere 3 posizioni; poi nel tentativo di rimontare finisce per commettere un errore da principiante che oltre a mettere fuori gioco Frentzen gli danneggia la convergenza facendogli perdere la massima efficienza della vettura; infine, anche a causa di un doppiato, riesce a farsi superare da Coulthard autore dell'unico sorpasso tra top-team della gara.
E la McLaren, spauracchio degli ultimi anni? La squadra inglese esce dal GP di Australia con le ossa rotte; già al sabato si vociferava di problemi di carico anteriore; effettivamente, vista in pista, si notava la fatica con la quale le vetture di Woking affrontavano le curve lente; ora resta da appurare se i problemi sono risolvibili questa settimana oppure sono congeniti; nel primo caso devono lavorare molto in fretta perchè nei prossimi 2 GP (Malaysia e Brasile) chi ha problemi di sottosterzo può anche stare a casa; nel secondo caso per la Ferrari il mondiale 2001 potrebbe rivelarsi addirittura una clamorosa formalità visto che dietro i top-team pare che i progressi degli altri siano stati marginali; e chi, come la BMW-Williams potrebbe fare qualcosa di buono oggi sconta il difficile esordio della Michelin, nettamente superata dalla Bridgestone in Australia.
Personalmente continuo ad essere perplesso sulla scelta del muso alto da parte McLaren: sarà un caso, ma la miglior vettura del lotto ha sempre avuto il muso basso negli ultimi 3 anni; quest'anno, con Ferrari e McLaren a "musi invertiti" pare che la tendenza sia confermata. E se il miglior pilota ha anche a disposizione la miglior vettura allora agli altri restano inevitabilmente le briciole.
In casa McLaren se non bastasse la carenza di prestazioni, ed è una novità, ci si è messa la rottura di una sospensione a mettere fuori gioco Hakkinen quanto era ancora ad una distanza ragionevole da Schumacher; e, sfortunatamente per Mika, i problemi di affidabilità della McLaren (soprattutto la sua ultimamente) non sono una novità.
L'unica cosa per cui valga di spendere alcune parole, relativamente al resto del gruppo, sono gli esordienti: per Montoya, dopo una brutta qualifica, una buona gara prima che il motore lo lasciasse a piedi quando era tranquillamente nei punti; per Raikkonen addirittura un esordio a punti alla faccia di chi temeva che, vista la sua scarsa esperienza, potesse combinare disastri; il fatto che un ragazzo di 20 anni con solo una ventina di gare alle spalle, si permetta di esordire a punti con una vettura certo non di punta come la Sauber (ci sono stati molti ritiri, ma insomma ...) dovrebbe far riflettere sul valore complessivo del parco piloti attuale.
Straordinario l'esordio di Alonso sulla Minardi; con una vettura che è stata assemblata per la prima volta una settimana fa e un motore vecchio di 3 anni si è addirittura permesso il lusso di lasciarsi 4 piloti dietro in griglia; complimenti. Sul fronte opposto disastroso è stato l'esordio del nuovo motore Renault sulla Benetton, autentica chicane mobile per circa metà gara.
Infine una domanda che mi faccio e faccio a tutti nuovamente: ha veramente senso perseguire ad ogni costo il "dogma" secondo il quale le gare non devono essere fermate? Ha senso che un quinto (o poco meno) di gara si "corra" dietro alla safety car? L'appuntamento è tra 2 settimane a Sepang, sperando di riuscire a parlare solo di sport.