Charles Leclerc, giovane talento coltivato dalla Ferrari, soffre ancora per la morte di Jules Bianchi, suo padrino e mentore nel mondo delle corse, ma ricorda ancora le sue parole ed i suoi insegnamenti a lui ancora tanto utili nel percorso che lo sta portando in F1
Quattro giorni dopo il suo debutto in una vettura di F1 quando ha guidato nella prima sessione di prove per la Haas nel Gran Premio di Gran Bretagna, l'attuale leader del campionato GP3 Leclerc è salito di nuovo su una monoposto a Silverstone per i test di Martedì, e questa volta su una Ferrari.
Il giovane talento monegasco (solo 19 anni) ha dichiarato che è ancora ispirato da Bianchi, morto un anno fa, dopo non essere riuscito a svegliarsi dal coma dopo il suo incidente nel Gran Premio del Giappone nove mesi prima.
"Lo conoscevo da quando ero molto, molto giovane. Era il mio padrino e mi ha aiutato con la maggior parte delle cose nelle corse. Ovviamente ora è difficile senza di lui perché ha sempre mi ha aiutato, e mi manca il suo aiuto. Lui mi ha consigliato molto bene in passato, e devo tenere a mente tutti i suoi consigli e cercare di non fare gli errori che mi ha detto di non fare"
Bianchi era un prodotto della Ferrari Driver Academy che sembrava destinato a un futuro ruolo da protagonista con la Scuderia.
"Jules è stato uno dei talenti che sarebbero arrivati in Ferrari se le cose che sono successe non fossero successe, ma io sono assolutamente fiducioso che la Driver Academy sfornerà qualcuno che arriverà nel top team"
Pur avendo percorso pochi giri, Leclerc ha detto che la sua esperienza con la Ferrari è stata "molto speciale".
"In FP1 con la Haas ho dovuto fare il maggior numero di chilometri in vista dell'impegno del fine settimana. Con la Ferrari è stata una lunga giornata e quindi abbiamo potuto pianificare un po' meglio. Purtroppo non abbiamo potuto fare molti giri a causa di un piccolo problema sulla vecchia power unit, ma entrambe le esperienze sono state sorprendenti. E' ottimo fare esperienza in due diverse vetture di Formula 1"