15/09/2001 Tempo di lettura: 2 minuti
Ancora una volta è accaduto ciò che tutti gli appassionati temono: il dolore che si confonde con le corse. E’ un intreccio spietato, senza regole, caotico, nel quale l’unica certezza è quella di provare un dolore incommensurabile per chi subisce ciò che ha patito lo sfortunatissimo Alessandro Zanardi durante una gara di Formula Cart, disputata al circuito del Lausitzring, il famoso tracciato che costò la vita di Michele Alboreto. Il driver bolognese, nel corso della competizione, svoltasi nel pomeriggio di sabato 15 settembre, è uscito dai box, successivamente ad un rifornimento; è andato in testacoda, ponendosi di traverso nella pista, per un suo probabile errore, ed è stato centrato in pieno da una monoposto che viaggiava su velocità abbondantemente superiori ai trecento chilometri orari. Il tragico risultato è stato che la macchina di Alessandro si è divisa in due, provocando ferite gravissime agli arti inferiori del pilota italiano, che ha perso moltissimo sangue. Ricoverato dopo non molto, Zanardi è stato operato, e, successivamente ad un intervento di cinque ore per rimettere il suo corpo in condizioni migliori, è stata presa la drastica decisione di eliminare i suoi arti inferiori amputandoli. Non ci sono parole per esprimere quale dolore colpisca tutti i tifosi dell’automobilismo. Siamo tutti vicini alla famiglia del pilota, e ci auguriamo che le condizioni di Alex possano migliorare. Perdere completamente le gambe è una disgrazia troppo grande, specie per un driver così genuino e professionale come lui. Il dolore è nei nostri cuori. Ti siamo accanto in questa difficilissima lotta, Alex.