Juan Pablo Montoya ha vinto il Gran Premio d’Italia edizione 2001, come sempre corso a Monza, il celebre “Tempio della velocità”. Prima della partenza Michael Schumacher è stato inquadrato da numerose telecamere mentre era nell’atto di parlare con tutti i vari piloti, molto probabilmente per raccomandare ad ognuno di loro di effettuare uno start meno caotico possibile, per evitare ulteriori ed indesiderate tragedie. Il tedesco ha potuto effettuare tale azione in quanto presidente della Gpda (Grand Prix Driver Association). Molto forte (e ben giustificato) un commento di Jean Alesi nei confronti di Flavio Briatore, definito “osceno” dal francese: il manager della Benetton aveva addirittura fatto delle intimidazioni contrattuali ai propri piloti, nel caso avessero effettuato partenze non aggressive per rispettare il discorso fatto da Michael. A parte questo caso, lo start non è stato molto brusco: parecchi piloti hanno evitato di compiere manovre troppo azzardate o improvvise, ed alla prima curva Jarno Trulli è stato mandato in testacoda e fuori gara da un contatto posteriore con Button, successivamente rientrato ai box per cambiare il musetto danneggiato. Fisichella ed Heidfeld sono invece partiti dalla pit-lane, in quanto avevano avuto problemi in griglia. I sorpassi si sono avuti sin dall’inizio: Michael ha passato il fratello, Ralf, proprio alla seconda di Lesmo, con una gran bella manovra. Dopo non molti giri, entrambe le McLaren sono uscite per problemi tecnici. David Coulthard ha rotto il propulsore Mercedes, mentre Hakkinen si è fermato per difficoltà di natura meccanica, senza però perdite d’olio o improvvise fumate. Il team di Woking è davvero in ginocchio. La crisi è nel suo momento più acuto. Tornando al risultato finale, al secondo posto si è piazzato Rubens Barrichello, abbastanza aggressivo per tutta la gara, ma incapace, specie per strategie differenti, di contrastare fino in fondo le due Williams, che sono state le vere ed uniche rivali della Ferrari nel fine settimana monzese. Terzo un evidentemente nervoso Ralf Schumacher, che a momenti nemmeno si complimentava con il suo compagno di squadra, il vittorioso Juan. Al quarto posto troviamo Michael Schumacher, capace di aggredire molto bene e con parecchia determinazione il fratello, ma senza dimostrare, in seguito, grandi prestazioni. La sua è stata una gara “normale”. Intanto Michael raggiunge quota 107 punti in classifica Piloti, e gliene basteranno due per superare il record di Nigel Mansell (108 punti). Quinto Pedro De La Rosa, che ha saputo effettuare prestazioni eccellenti in tutto il fine settimana del Gran Premio d’Italia. Sesto Jacques Villeneuve, abbastanza incisivo con la sua Bar. Settimo un sempre più convincente Kimi Raikkonen, oramai futuro cavaliere McLaren. Ottavo un bravissimo Alesi, seguito a sua volta da Panis, Fisichella, Heidfeld, Enge ed Alonso. Tutti gli altri si sono classificati come ritirati, ad oltre due giri dalla fine. In ordine si tratta di: Bernoldi, Yoong, Frentzen, Verstappen (molto aggressivo nel corso della gara, specie su Irvine), Hakkinen (ha evidentemente la testa in ogni altro posto che non sia un abitacolo di Formula 1, con tutto il rispetto per le sue uniche ed eccelse doti umane e professionali), Irvine, Coulthard, Button (fuori a causa di una fumata del motore Renault, l’ennesima in questa difficile stagione) e Trulli. Prossimo appuntamento: molto probabilmente Gran Premio degli Stati Uniti. Nonostante stia accadendo ciò che tutti sanno, Ecclestone e la Formula 1 esitano poco di fronte a questa pericolosa “fermata” negli Usa. Adesso tocca al Governo americano stabilire cosa fare. E’ preferibile evitare una tappa del genere. Speriamo che ciò accada. Le alternative ad Indianapolis sarebbero o l’Estoril, o Jerez de La Frontera. Vi terremo, come sempre, aggiornati sulla situazione. Le sorti del mondo, quindi anche della Formula 1, dipendono dagli avvenimenti politici che avranno luogo nei prossimi giorni.
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