
Io sono stato li, in quel circuito maledetto, ho visto con i miei occhi, fotogramma su fotogramma quello che è successo.
Nel giro di pochi mesi abbiamo perso, oltre che due piloti, veri, pieni di passione, anche due grandi uomini.
Michele Alboreto non pensava che in fondo a quel lungo rettilineo di quella strana pista tedesca sarebbe partito per il porto profondo.
Alessandro Zanardi non l'ha raggiunto, per un soffio, ma il suo cuore rimarrà per sempre li, inchiodato, come morto in un attimo spaventoso.
Io ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscere sia Michele sia Alessandro e devo dire che entrambi hanno lasciato dentro me qualcosa di indelebile.
Molto diversi, con la stessa passione, le corse, il combustibile della loro vita.
La mia mente cerca tra i vari ricordi, di incontri fugaci, o di incontri più lunghi, quel particolare di Alex che mi ha colpito di più.
Una volta a Monza ( a quell'epoca facevo lo speaker per la pista brianzola) ci siamo parlati per una mezzora davanti ad un panino e una coca cola.
Lui non correva con la lotus, era appena scampato ad un bruttissimo incidente e si considerava "sfortunatamente" a riposo.Con il volto ancora pieno di segni per l'incidente, e tanto altro si è reso disponibile ad aprire i suoi pensieri ad un ragazzo che conosceva appena e che non avrebbe mai potuto aggiungere niente alla sua vita.
Tra me e me pensavo... ora si alza e se ne va, e invece lui mi faceva un sacco di domande, scherzando mi diceva che si metteva il casco del suo compagno di team e correva.
Non riusciva a guardare gli altri accendere i motori e partire per una ennesima sfida.
Insomma è solamente un piccolo ricordo di una giornata qualunque, è solamente un modo per sperare di rivedere Alex non in un triste ospedale Berlinese ma, in un modo o nell'altro, in mezzo ai suoi odori, ai suoi amici, alla sua vita.
Lui sicuramente se lo merita.
Un conoscente, un fans, un appassionato