19/09/2001 Tempo di lettura: 5 minuti
Pur in un momento piuttosto triste da tutti i punti di vista ritengo opportuno continuare nella nostra attività. Pur nell'impossibilità di fare finta di nulla, andiamo avanti e continuiamo a parlare delle vicende Formula 1.
Le ultime 2 gare si sono corse finalmente su circuiti "veri", Spa più "vero" di Monza a onor del vero.
E in entrambi i casi è salito decisamente alla ribalta il talento di Juan Montoya. Autore a Spa di una pole strepitosa ai danni del fratello e del campione del mondo in condizioni di umido.
A Monza oltre a bissare la pole di Spa ha condotto un'ottima gara, senza errori, e, finalmente abbandonato dalla malasorte (concetto difficilmente inquadrabile in F1 ....), ha colto la sua prima vittoria in F1. Se continuerà a mostrare i progressi finora evidenziati nella seconda parte della stagione non sarà certamente l'ultima.
Dopo i momenti neri di Monaco e Canada il modo in cui ha saputo risalire e mettersi quasi regolarmente dietro il compagno è indice di una crescita costante che fa ben sperare per il futuro; futuro che potrebbe vedere un degno avversario di "sua maestà" Michael Schumacher.
Dal punto di vista tecnico si è vista una BMW-Williams sugli scudi nelle ultime qualifiche; a Spa ha approfittato di una gomma da asciutto che ha reso al meglio in condizioni di umido e bassa temperatura. Il caos combinato al via ha poi impedito prima a Montoya poi a Ralf Schumacher (peraltro molto in ombra) di lottare per la vittoria; il passo mostrato dalla Ferrari del campione del mondo è stato comunque inarrivabile per il resto dello schieramento; forse solo Montoya avrebbe potuto lottare, ma i soli 4 giri percorsi non sono certo una pietra di paragone affidabile. Con il successo di Spa ora Michael Schumacher guida da solo la graduatoria dei vincitori di GP con 52 successi; anche per lui non saranno gli ultimi.
A Monza invece la BMW-Williams era sul suo terreno ideale grazie al circuito a basso carico aerodinamico; ma contrariamente al GP di Germania la Ferrari è stata molto più vicina anche perchè il rendimento delle gomme Michelin in Italia non è stato paragonabile alla costanza da rullo compressore mostrata in terra tedesca.
Dal punto di vista motoristico la BMW ha mostrato la solita potenza spingendo le Williams a velocità di punta uguali a quelle delle Ferrari nonostante un assetto meno indovinato e più carico di quello delle rivali. Degna di nota la ritrovata affidabilità nonostante Montoya abbia portato in gara la versione con radiatori più piccoli e quindi potenzialmente più a rischio specie in una pista motoristicamente "dura" come Monza.
Chi peggiora ad ogni gara è invece la McLaren. A Spa Coulthard, comunque secondo alla fine, non ha mai impensierito Schumacher. A Monza entrambe le vetture hanno abbandonato la gara ben prima di metà; Coulthard ha subito per giunta la rottura del motore Mercedes che oltre a palesare una clamorosa carenza di potenza nei confronti dei rivali (si parla addirittura di 50 CV) mostra una fragilità ancor più preoccupante viste le scarse prestazioni. Il FO110K è sicuramente il peggior motore sfornato dalla Mercedes da quando è tornata in grande stile nel circus.
Non ho molto da dire sul tentativo di "sciopero" inscenato da alcuni piloti a poche ore dalla partenza. Problemi di sicurezza? Francamente mi pare un pretesto: dopo 8 sessioni di libere, 2 qualifiche e una gara (oltre ad un non precisato numero di test privati) alcuni si sono accorti che la prima variante non era sicura a poche ore dal via. Ora io posso capire che i piloti sono uomini e ciascuno nel proprio io poteva essere scosso sia dai fatti della settimana scorsa che dall'incidente che ha coinvolto Alessandro Zanardi; se uno non se la sente non è obbligato a partire visti i rischi coinvolti, ma inscenare un discorso di sicurezza poco prima della partenza mi è sembrato un pretesto veramente da poco.
Infine un augurio per il nostro connazionale Zanardi coinvolto in un devastante incidente nella gara sull'ovale di Lausitzring in Germania. A seguito delle ferite riportate Alessandro ha perso entrambe le gambe. Ora per lui inizia il gran premio più difficile; ma ci sono esempi, come Frank Williams o Clay Regazzoni, che dimostrano che si può vivere alla grande anche senza l'uso delle gambe. Forza Alex, siamo tutti con te.

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