Senna era spietato, Hamilton è un gentiluomo
14/06/2017 18:39:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Con la Pole conquistata sabato in Canada, Hamilton ha raggiunto Senna nella classifica all-time delle partenze al palo (anche se non nel rapporto Pole/Gp)

L'evento è stato ufficializzato dalla cerimonia organizzata dalla famiglia di Ayrton e durante la quale a Lewis Hamilton è stato consegnato uno dei caschi iconici di Senna

Paddy Lowe, direttore tecnico della Williams, torna sul tanto discusso paragone tra Lewis Hamilton ed Ayrton Senna e mette in evidenza la grande differenza con cui i due piloti "trattano" gli avversari in pista.

"Senna ed Hamilton fanno parte del gruppo dei grandi che hanno fatto la storia di questo sport. Parliamo di piloti in grado di tirare fuori un giro straordinario e penso che Lewis lo abbia dimostrato con la sua pole di sabato. 

Ha fatto qualcosa che non era nelle simulazione e che non sembrava essere a portata della Mercedes. Probabilmente dopo le Libere 3 pensavano che la pole l’avrebbe fatta la Ferrari, ma poi vedi Lewis andare in pista e fare qualcosa di incredibile. Ovviamente non possono farlo ogni sabato, ma quando serve qualcosa di veramente straordinario sono in grado di fare un giro che ti fa dire: ‘e questo da dove l’hanno tirato fuori. Penso che a livello caratteriale siano piuttosto diversi. La gente critica Lewis per alcuni suoi atteggiamenti, ma è un vero gentiluomo ed un pilota molto corretto. Duro, ma giusto. Con Ayrton le cose erano diverse.

Principalmente perché lottavo contro di lui, quindi forse questo cambia anche la mia prospettiva, perché io ero alla Williams e facevamo fatica a batterlo. Alla fine ci siamo riusciti nel 1992, anche se negli anni precedenti pareva impossibile, perché lui era spietato. Aveva diverse tattiche per intimidire gli avversari, ma questo faceva un po’ parte del gioco. Stavo parlando con Riccardo Patrese qualche giorno fa e, senza menzionare alcun caso particolare e tenendo presente che allora non esistevano le penalità per chi ostacolava in qualifica, lui era molto bravo ad intimidire gli altri per evitare che gli dessero fastidio. Ora è un mondo molto diverso e Ayrton comunque ha giocato come bisognava fare allora

Foto SkySports.com