Gran Premio degli Stati Uniti indubbiamente positivo per la McLaren: la vittoria di Mika Hakkinen, oltre che a portare in alto il morale dell’intero team, fa ben sperare per il futuro del finnico, che, vi ricordiamo, quest’anno si fermerà, lasciando il proprio sedile ad un suo già celebre connazionale: Kimi Raikkonen. Ma tornando al discorso del team anglo-tedesco, c’è da essere davvero soddisfatti: un pilota che, nonostante lo stop (provvisorio?) torna al gradino più alto del podio, e la Classifica Costruttori che finalmente sorride di nuovo al team: secondo posto, dietro l’ormai Campione del Mondo Ferrari. Osservando un po’ tutto il Circus, ci si è resi conto che ha fatto piacere vedere le trionfanti immagini di oggi, specie se si considera che il Gran Premio ad Indianapolis doveva essere sostituito in calendario da un tracciato europeo, per via di questioni di sicurezza inerenti agli attentati del tragico 11 settembre. E’ stata questa la vera risposta al gelido atto dei terroristi. La risposta della vita. Al secondo posto si è classificato Michael Schumacher, che, dalla pole, era partito abbastanza bene, contenendo un attacco ben costruito di Juan Pablo Montoya; successivamente ha lasciato il primo posto a Rubens, che era dietro di lui, ma ciò non ha portato a chissà quali risultati. Terzo posto per David Coulthard, che si accontenta di quattro (pur sempre validi) punticini: gli serviranno per ottenere il secondo piazzamento in Classifica Piloti. Quarto Trulli, che ha effettuato una buona gara, finalmente senza essere perseguitato dalla solita ed insopportabile sorte. Quinto Eddie Irvine: una vera sorpresa per il team Jaguar ed un ottimo risultato per la Ford, che, in patria, ha potuto dimostrare di cosa è capace. Il sesto posto di Nick Heidfeld non fa che confermare la stabilità della Sauber, quarta forza del Mondiale 2001. Alesi si è piazzato settimo: ottima posizione per lui. Fisichella è andato vicino ai tanto desiderati punti, come il francese che lo ha preceduto, mentre il compagno di squadra Button lo ha seguito, cogliendo il nono piazzamento. Decimo Frentzen, seguito da Panis, De La Rosa (autore di un contatto pericoloso, sebbene a bassa velocità, con Villeneuve), Bernoldi ed Enge, al suo secondo Gran Premio di Formula 1 in carriera. Adesso andiamo ai ritirati: quindicesimo posto per Barrichello, che, all’inizio, era riuscito a sorpassare, alla fine del rettifilo di partenza, il colombiano Montoya, con una manovra spettacolare. Successivamente Schumacher gli ha lasciato strada, e Rubens ha guadagnato terreno quasi con facilità (come a Monza quest’anno) fino alla prima sosta. Dopo i pit-stop (due per i ferraristi) la sfortuna ha perseguitato Rubinho: il propulsore ha dato segni di cedimento con piccole fumate. Ciononostante, il brasiliano ha continuato la sua gara, rischiando di inondare la pista d’olio, perdendo posizioni, fino al definitivo ritiro, ad un giro dalla fine. Sedicesimo Villeneuve, autore di un’inaspettata entrata ai box senza fermata, in quanto aveva sbagliato garage, e, per tali ragioni, non ha effettuato lo stop, proseguendo a vuoto nella pit-lane, e perdendo tempo, fino al ritiro. Verstappen ha avuto problemi con il suo Asiatech, non in forma; Montoya, che era passato al comando dopo un magistrale sorpasso su Michael Schumacher, si è fermato a causa dei guai del Bmw. Gli altri ritirati sono Yoong, Ralf Schumacher (che ha compiuto un testacoda, finendo fuori pista, ma senza riuscire a ripartire), Alonso e Raikkonen, eliminato da un contatto con Jarno Trulli ad inizio gara, subito dopo il secondo giro. La prossima tappa, ultima del Mondiale 2001, sarà Suzuka, in Giappone, dove le Michelin non corrono da tanti anni, e dove le Bridgestone sono più avvantaggiate. Non ci sarà, però, lo stesso sapore dello scorso anno: la matematica ha già fatto il suo dovere, e si tratterà, forse, dell’ultima gara di Hakkinen.
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