19/09/2017 08:49:10 Tempo di lettura: 8 minuti

L’incidente? Hanno torto tutti e tre. Lo dico subito. Ha ragione chi vince. La Mercedes, che si merita il suo quarto titolo piloti consecutivo (quello costruttori è ormai una mera formalità). Le “follie” Ferrari (e i conseguenti colpi al cuore, a rischio infarto, per i suoi tifosi), sono stante tante negli anni, questa è solo l’ultima e più cocente. Quei 100 metri si andranno a sommare ai tanti errori di cui è costellata la storia dei mondiali Ferrari buttati alle ortiche. La verità, se si guarda al nocciolo delle cose, è che in Ferrari non c’è, semplicemente, un leader al muretto (e probabilmente neanche in pista). E la foga e l’improvvisazione non fanno vincere i mondiali. Se poi ci metti tra i due piloti improvvisamente “suicidi” un bulletto convinto che a lui sia tutto permesso (e glielo permettono, nauseanti le dichiarazioni post gara, proprio non c’è cervello li dentro), la frittata è fatta. Avevo scritto Sabato, dopo la pole, che la mia preoccupazione era Versbatten. Avevo il presentimento che qualcosa sarebbe accaduto. Facile direte, visti i precedenti di Mad Max. Gira voce (fonte Alesi) che poco prima del via erano aperte le scommesse sul possibile numero dei tamponamenti di cui si sarebbe reso protagonista il nostro. E il patatrac è puntualmente accaduto. La verità, al netto delle battute, è che la fortuna e la sfortuna te le cerchi. Il gran premio si è perso quando il fu Raikkonen non ha preso la prima fila (con il solito errore che commette quando non serve). Tutto il resto è conseguenza. Ridono alla Mercedes, e fanno bene. Il Mondiale è ormai andato. Se accadesse il contrario, dovrò pagare una luculliana cena al PJ presso il miglior ristorante carlofortino. Noi carlofortini siamo di origine ligure, per chi non lo sapesse. Se faccio tale scommessa potete ben capire quanto poco, ormai, creda alla vittoria finale di Vettel.

Vettel. Voto: 3. Era quello che aveva tutto da perdere. E tutto ha perso. Partenza lenta (può capitare a tutti), recupera, stringe. Troppo? Ha tutte le colpe? No, ma doveva ragionare, ragionare, ragionare, ragionare. Il pilota tedesco non è affatto sereno in questi ultimi mesi, lo si capisce da tanti particolari ed episodi (ricordate Baku?). Non regge la pressione (un suo limite che nessuno aveva messo in preventivo). Se questo mondiale è andato (nonostante una signora macchina), anche lui ha la sua parte di responsabilità. E nel bilancio finale non è affatto poca. Piquet o Prost o Senna, da affermati campioni, non avrebbero fatto simili errori. Spiace dirlo ma è così.

Kimi Raikkonen. Voto: 3 1/2. Con il senno di poi ti viene da chiedere perché la Ferrari gli abbia rinnovato il contratto. Per un gran premio in cui si è sacrificato? Perché non rompe le scatole a Vettel? Beh…intanto anche lui è partecipe della sagra degli orrori e i suoi zero in casella pesano come macigni. Non si mette in prima fila (cosa fondamentale che doveva fare), parte a razzo finalmente ma dove non serve (cosa curiosa visto che spesso parte al rallentatore) e non riflette un attimo, anche lui, su cosa fare. Black out completo.

Mad Max. Voto: 4. Forse (e dico forse) il meno colpevole nella domenica di follia. Il meno colpevole nel senso che il ragazzino ormai sa benissimo che può sempre partire facendo il bullo, incolume delle conseguenze. D'altronde aveva già eliminato pure il compagno di squadra a Budapest. Purtroppo se hai Mad Max al tuo fianco devi sapere che lui non mollerà un centimetro. E’ una questione di neuroni. In quella parte del cervello gli mancano. Tra l’altro lo aveva pure annunciato in mondovisione cosa avrebbe fatto, nella conferenza stampa post qualifiche. Il fatto è che spesso quel “centimetro” fa la differenza fra l’essere temerario e l’essere un “beep” (metteteci voi l’aggettivo). Max sembra quasi godere a far fuori le Ferrari (al netto del fatto che l’incidente è una concausa di tutti e tre i piloti succitati): cosa ribadita dopo la gara. Una cosa è certa. Non c’è incidente al via in cui lui non sia presente. Prima o poi gli capiterà (glielo auguro di cuore) di perdere un mondiale perché qualcuno lo avrà sbattuto fuori con l’atteggiamento mentale del “o la va o la spacca tanto io non ci perdo niente”.

Il muretto Ferrari. Voto: 0. L’impressione del sottoscritto e non solo, è che tutto il fine settimana sia stato semplicemente non gestito. Con una tensione esasperata, con i piloti della rossa che non hanno avuto consigli, strategie e idee su come regolarsi e che abbiano così accumulato una tensione emotiva incredibile addosso. Si sente la mancanza di uno che acchiappi i piloti sabato o domenica mattina e dica: “Ragazzi ci giochiamo il Mondiale, non facciamo castronerie, occhio anche perché il bimbominkia ci tenta sempre!”. Ce lo vedete il Mauri brizzolato a fare un discorsetto così?

L’ira di Marchionne. Voto: il prolungato silenzio preannuncia tempesta.

Mercedes. Voto: filosofia di fondo. La differenza fra la AMG e la Ferrari? La prima ha una mentalità vincente (per ora). La seconda una mentalità perdente (per ora). Smettiamola con i piagnistei e la sfortuna. La sfortuna non c’entra niente con l’incidente cui abbiamo assistito e che ha fatto fare panciate di ridere ai tifosi anti-ferrari in esercizio permanente.

Hamilton. Voto: 7. Incredulo per la manna piovuta dal cielo, ringrazia e con una gara da perfetto leader si porta a casa il massimo del bottino. Dopo, cita Dio. Ecco, Dio ha cose più importanti cui pensare che non il tuo quarto titolo ormai in cassaforte (e strameritato). E’ vero, lo citava anche Senna. Ma Senna non faceva mistero della sua fede; era, come dire, una sua peculiarità. Quella di Hamilton sembra solo una citazione fatta per i fan, e stride abbastanza (o magari sono io in piena fase rosicamento).

Ricciardo. Voto: 9. Ecco, un pilota spesso sottovalutato ma un vero talento, uno dei pochi che sanno sorpassare e che portano sempre punti con gare consistenti. A differenza del compagno di squadra, uno che il cervello ce l’ha e che è duro ma rispetta gli avversari. Un pilota che servirebbe come il pane in Ferrari.

Alonso e la sfiga. Voto: Lourdes. Una volta che gli viene data la possibilità di arrivare fra i primi…e niente, non ce la fa.

P.S.: Ho ancora discreti travasi di bile (come immagino milioni di tifosi Ferrari sparsi nel globo terracqueo). Ma passerà anche questa. Ci sono cose più importanti della Ferrari nella vita. Ma certo, perdere un mondiale così…
Ci si rivede al prossimo Gp.

Articolo originale su f1analisitecnica.com

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