Ora possiamo dirlo, Lewis Hamilton è il Campione del Mondo di Formula uno 2017, ed è ufficialmente quattro volte Campione del Mondo di F1, come Alain Prost e Sebastian Vettel.
Hamilton ha vinto il suo quarto Titolo Mondiale in modo inaspettato, non vincendo e nemmeno finendo a podio, ma terminando la gara in nona posizione, dopo un contatto al via con il suo rivale per tutta la stagione, Sebastian Vettel, che anche lui non ha terminato dove si aspettava, ma è finito in quarta posizione, credendoci fino alla bandiera a scacchi.
Dopo la gara, Hamilton estremamente contento e felice per la conquista del Titolo si è presentato al ring delle interviste:
"Devo ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto. Direi che abbiamo messo insieme un bello spettacolo. Io ho fatto tutto il possibile oggi. Credo di essere partito bene, ma poi non so cosa sia successo alla Curva 3. Non credo di essere stato troppo aggressivo nei confronti dei miei avversari. Avevo lasciato lo spazio sufficiente a quelli che mi seguivano... Dopo il pit stop ho cercato di risalire. Devo ringraziare la mia famiglia, il team. La Mercedes è stata incredibile nel corso delle ultime 5 stagioni e devo ringraziare loro per tutto quello che hanno fatto".
Ringraziamenti sentiti, sinceri e dovuti a tutti coloro che lo hanno circondato nelle ultime cinque stagioni, da quando é arrivato in Mercedes, lo hanno messo nelle condizioni di poter vincere tre Campionati, una miriade di gare, e di centrare un susseguirsi di pole position.
Molto merito del team, ma molto del merito è anche suo, che ha molte volte, in particolare quest'anno, colmato le mancanze della monoposto con le sue meravigliose doti di guida.
L'inglese è passato poi all' analisi della gara Messicana:
"Non ho certo fatto la corsa che volevo, ma ho cercato di gestire meglio la pressione. Quando sei 40" indietro non può essere ciò che desideri, però non ho mai mollato e questa è stata la cosa importante. Ho corso con il cuore e l'ho fatto fino alla fine. Devo tutto questo alla mia famiglia, a Dio e al team, ma ho anche gestito tutto in una maniera buona. Essere 40" dietro ai piloti di riferimento è stato davvero orribile, non sapevo in che situazione mi trovassi per quanto riguarda il Mondiale. Ho solo cercato di concentrarmi per recuperare posizioni. Oggi ho provato emozioni molto contrastanti tra loro".
Gestione ottimale della pressione, senza prendere rischi, escludendo lo start, ed una rimonta perentoria ed essenziale, fino a dove gli era necessario, dopo una parte iniziale di gara un po opaca, senza riuscire a mostrare il suo potenziale.
Archiviata la Gara, si passa ai festeggiamenti per l'Iride appena conquistato:
"Sono davvero orgoglioso di fare questo sport e di aver centrato questo quarto titolo iridato. E' stato bello sventolare la bandiera del mio paese e per quello che rappresenta. Spero che chi mi ha guardato farlo sia stato felice e orgoglioso, e lo sia stato anche per i risultati che sono riuscito a ottenere e cercherò di continuare a farlo nel modo migliore che posso".
Un Lewis determinato a proseguire la sua abbuffata di successi, determinato ad abbattere record su record, come gli è successo durante il 2017, e che lo hanno reso il pilota Britannico più vincente e uno dei più vincenti di tutti i tempi del Circus della F1.
"Ricordo quando ero bambino, guardavo la F.1 e sognavo di esserci. E ora, 25 anni più tardi, ci sono. Sono 4 volte campione del mondo ed è una cosa incredibile. Voglio ringraziare tutte le persone che in questi anni mi hanno supportato e spero continuino a farlo, perché mi danno la forza per non mollare mai".
Un'avventura iniziata venticinque anni fa, tra mille difficoltà e pregiudizi, ma che ora, e da qualche anno lo sta ripagando dei mille sacrifici fatti, e che grazie alla sua guida, al suo carisma e al suo immenso talento, potrebbe continuare e concludersi incoronando Lewis come il pilota più vincente nella storia della F1.
Missione non cosi impossibile, poiché i record di Michael Schumacher sono lontani, ma il talento immenso, l'età ancora giovane, la forza indiscutibile, la forza psicologica, e il team punto di riferimento da quattro stagioni ormai, sembrano rendere la scalata ai record dei record dura, durissima ma non impossibile.