Non è finita finché non è finita. Era stato questo il mantra della Ferrari e di Sebastian Vettel durante le ultime gare. Infatti nel box Rosso, malgrado la classifica fosse impietosa, non avevano mai perso la speranza, fino a quando Lewis Hamilton, domenica ha tagliato il traguardo laureandosi Campione del Mondo per la quarta volta in carriera.
E' proprio per questa linea di pensiero, che Sebastian Vettel, dopo la gara, mentre rispondeva alle domande dei giornalisti, è apparso spento, triste, deluso, malgrado la piega del Mondiale si fosse capita da tempo.
Il tedesco ha esordito:
“È una giornata difficile, anche se la situazione di classifica non era certo buona, ci credi sempre, fino all’ultimo giro. Ho solo provarto a fare tutto quello che potevo, nella speranza che accadesse qualcosa a nostro favore. Ora devo affrontare il verdetto, bisogna prenderne atto. In generale penso che sia irrilevante ciò che è accaduto oggi. Si può valutare questa corsa, ma il verdetto non è frutto di quanto abbiamo visto oggi. Lewis ha vinto oggi il Campionato, è questa è la notizia più importante. Lo voglio sottolineare perché è ciò che conta di più oggi. Lo merita, ha fatto un gran lavoro, è stato il migliore”.
Lucida ananlisi, quella di Vettel, che pone definitivamente fine a tutte le sue speranze Iridate, rimaste vive fino a Città del Messico, e mentre rilascia queste dichiarazioni, fa un bagno di umiltà, non cercando scuse, e ne tanto meno appellandosi alla sfortuna durante la fase clou della stagione, ma riconosce oggettivamente i meriti del rivale, complimendosi con Hamilton, e lodando il suo andamento durante tutta la sua stagione.
“Non lo so dove ho perso il Titolo. Ci sono venti gare, e siamo alla diciottesima. Alla fine si tirano le somme, ed oggi sappiamo che anche se otterremo il massimo nelle prossime due gare, i punti non saranno abbastanza. Non mi piace puntare il dito su una gara in particolare, anche se abbiamo avuto due ritiri mentre Lewis vinceva quelle gare. E' li che abbiamo pagato di più. Credo si pensi che si sarebbe potuto dare di più”.
Parole blande, non pungenti ne analitiche al 100%, ma quasi sicuramente il trittico Asiatico è stato devastante per la Ferrari, che avrebbe potuto vincere almeno due delle tre gare orientali, mentre invece ha incassato solamente un quarto posto con Seb ed un quinto con Kimi.
Magari l'esito del Mondiale sarebbe stato lo stesso, ma se in Asia le cose fossero andate diversamente la festa di Lewis sarebbe stata rinviata.
Parlando del finale di stagione il pilota numero 5 ha detto:
“Avremo un paio di giorni di pausa, e credo sia una cosa positiva. Poi cercheremo di finire la stagione cercando di concretizzare ciò che meritiamo. Oggi siamo stati veloci, sono quasi sicuro che otterremo qualcosa di buono, questo è il target per prossime due gare”.
Infatti a Maranello sono fiduciosi e sicuri del potenziale della SF70H, ma sono molto rammaricati in quanto da dopo il GP del Belgio, la Rossa non è stata più in grado di concretizzate risultati allo stesso livello della monoposto.
“Non credo cambi nulla. Ho combattuto al massimo in una gara che ho compromesso con il cambio dell’ala al termine del primo giro. Da quel momento non ho pensato ai possibili risultati ma ho spinto e basta. Non sai mai cosa può accadere, la gara può cambiare all’improvviso. È stata una gara in cui abbiamo fatto il massimo”.
Il pilota di Heppeneim alla fine fa mea culpa per il crash in Curva 3 con la Red Bull di Verstappen e la Mercedes di Hamilton.
Alla fine però, anche senza il contatto, Seb sarebbe arriavto primo oppure secondo, ma Hamilton avrebbe chiuso terzo, chiudendo ugualmente il Campionato.
Quando viene stuzzicato sul fatto che pensi o meno a vincere altri Titoli il quattro volte Campione del Mondo replica:
“Non lo so. Non credo di poter avere la risposta ora. Non si può prevedere il futuro, potrei cadere scendendo da un autobus e rompermi una gamba… Non è il modo in cui penso e rifletto sulle cose. Voglio vincere il Mondiale con la Ferrari, questo è il mio obiettivo. Cosa accadrà in futuro non lo so, ma abbiamo un grande potenziale e aspetti da migliorare. Ed è ciò su cui contiamo per tornare a giocarcela”.
Non si sbilancia ne sul futuro a breve termine, il 2018, ne a medio-lungo termine, ma si focalizza solamente sul lavoro da fare per scrivere un futuro roseo da vivere in Rosso, per vincere e realizzare il suo sogno.
Infine i media lo interrogano, chiedendo se nel Mondiale è stato più importante il pilota o la macchina, e Seb conclude:
“Non mi piace vederla così. C’è stato un confronto diretto, ed anche noi abbiamo avuto a disposizione una grande monoposto, come loro. Non voglio sminuire ciò che ha fatto Hamilton, che merita tutto questo. Nel confronto diretto è stato il migliore, quindi mi congratulo”.
Grande sportività, quella di Vettel, che si è congratulato con Hamilton, sia in pista, applaudendolo subito dopo la bandiera a scacchi, sia abbracciandolo nel ring delle interviste.
E proprio nel ring, si è visto l'animo guerriero e tenace di Seb Vettel e della scuderia Ferrari, perché infatti Seb ha detto al rivale Inglese, "See you next year", ed è proprio da qui che da Maranello devono ripartire per ricevere e non più recapitare complimenti a fine anno.