Giorno 2 dicembre, domenica. Ore 17:00 del pomeriggio. Mi sto recando al Teatro Vittorio Emanuele della mia città (per chi non lo sapesse, è, in pratica, la sala più importante di Messina, sede di eventi molto suggestivi e di grande valore, sia artistico, sia cerimoniale). Le strade non sono molto intasate, nonostante le restrizioni causate dai fatidici lavori per la creazione della tramvia. Ore 17:30. Sono già all’interno del Teatro, sempre stupendo e mozzafiato nelle sue strutture; nella sala centrale, dove si svolgerà la premiazione, domina, sul soffitto, in alto, un enorme affresco di Guttuso. Il palco è pieno di fiori, le luci raggiungono ogni punto, c’è un’atmosfera magica e calorosa. Arriva, accompagnato dalle autorità, il Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. Mi passa a qualche metro di distanza, e l’emozione, per un tifoso come me, è alle stelle. Non capita tutti i giorni di trovarsi di fronte a persone così famose ed in gamba. Ha inizio l’Edizione 2001 del Premio Bonino Pulejo, manifestazione volta, principalmente, alla premiazione, tramite borse di studio all’estero, di decine di studenti universitari neo-laureati, provenienti dalla Calabria e dalla Sicilia. Il primo ad avere la parola è il Presidente di tale lodevole associazione: Nino Calarco. Successivamente, effettuano il loro discorso anche gli altri ospiti: tra questi spicca la figura del Ministro della Difesa, nonchè nostro concittadino, Antonio Martino, figlio dell’indimenticabile e leggendario Gaetano. Alle 18:30 comincia la cerimonia di premiazione degli studenti, ragazzi e ragazze che hanno dimostrato la loro cura nello studio, e, cosa fondamentale, la loro passione. Sono ventisette in totale, ed è bellissimo vederli scendere dall’ulteriore palco, costruito in fondo a quello principale, per fare sedere loro ed i personaggi che consegneranno loro l’attestato. Ognuno ha condotto studi molto particolari, ha presentato tesi di laurea specifiche e molto interessanti. Ciò fa capire quante strade siano oggi aperte, dal punto di vista professionale, a chi volesse intraprenderle. Verso le 19, si giunge al momento della premiazione del Presidente della Ferrari. La consegna dei trofei è stata accompagnata da un cortometraggio sulla storia del Cavallino. Montezemolo è molto contento del calore e dell’affetto ricevuto dal pubblico messinese che lo sta applaudendo. I suoi meriti sono dovuti alla preparazione, alla tecnologia, alla rappresentazione del genio italiano nel mondo e a tanti altri “onori” che Luca ha pienamente meritato. Il filmato è assolutamente eccezionale: la regia, le musiche, parlano di quell’uomo quasi sempre severo, di quel personaggio a volte misterioso e in numerosi momenti magico, che ha dato vita ad un mito. Un mito che oggi domina nell’immane caos del mondo dei motori, un simbolo di grazia e potenza, un segno di vittoria e capacità, che ha parlato nella storia delle quattro ruote. I fotogrammi degli Anni 50’, 60’, 70’, 80’, 90’, si susseguono gli uni dopo gli altri. E’ un tuffo nel passato che fa sempre piacere, un’immersione nel mondo automobilistico di allora, un mondo più puro e molto più avvicinabile rispetto ai tempi attuali. Alla fine dello stupendo corto, compaiono altrettanto belle righe, nelle quali si esprime come dietro al rombo dei motori, c’è sempre il battito di un cuore umano, il battito della passione. Si riaccendono le luci, e mi sembra di risvegliarmi da un piacevolissimo sogno, da un incredibile ma “reale” viaggio nel tempo. La manifestazione si avvia alla conclusione in un’interessantissima fase finale: Marco Franzelli effettua un’intervista al Presidente. Le domande riguardano soprattutto la situazione esistente in Ferrari agli inizi della presidenza di Luca. Questi risponde che si trattava di un periodo estremamente duro, in cui il settore delle vetture da strada aveva pochi problemi (ma non trascurabili), mentre la vera e propria crisi aveva luogo nel settore corse. Ricordiamo che Montezemolo ha assunto quest’incarico alla fine del 1991, ovvero dieci anni fa, di questi tempi. Ha parlato di come fosse complicato riprendere le redini in mano e dare una nuova svolta alla scuderia di Maranello. Il Drake (Enzo Ferrari) era morto da qualche anno, e le vittorie non giungevano più da un pezzo. E’ proprio da quell’anno che si è partiti, costruendo pian piano, giorno per giorno, una squadra più forte, molto più motivata, che, attraverso l’arrivo di Michael Schumacher, nel 1996, riuscì ad ottenere il pilota migliore del mondo. E’ dall’era del tedesco che le cose in Formula 1 vanno decisamente meglio. Ma non va dimenticato che se Michael ha vinto così tante gare ed ha compiuto i record che oggi fanno tremare anche i più grandi, è perchè gli è stata consegnata una monoposto superiore alla norma, una vettura in cui, sottolinea il presidente, sono state soprattutto la precisione, l’alta affidabilità, insieme all’attentissimo studio aerodinamico, a renderla una macchina vincente. E la Ferrari vanta grandi numeri. Ogni anno si producono 4.000 vetture da strada, e non si supera questo “limite” essenzialmente per due motivi: il primo è che le entrate economiche sono superiori alle stesse ottimistiche aspettative dell’azienda. Il secondo è che la magia di una Ferrari dev’essere un bene non comune, un bene che abbia una certa rarità. Ciò, però, non vuole essere un allontanamento nei confronti dei tifosi o degli appassionati: anzi, tutt’altro. Si parla anche del fatto che, ad esempio, la 360 Modena è la prima vettura ad essere stata realizzata interamente (telaio, motore, cambio) in alluminio. La Ferrari, inoltre, vanta anche l’introduzione, sulle sue macchine da strada, dei bilancieri sul volante per cambiare le marce; soluzione che deriva, ovviamente, da anni di Formula 1, e che vuole essere un ulteriore brivido per i fortunati “piloti” di una Ferrari. Successivamente, verso la fine dell’intervista, il Presidente compie un gesto particolarmente bello: si rivolge specificamente ai giovani che stanno alle sue spalle, con l’attestato in mano, con il proprio futuro in mano, per dire loro di dare sempre il meglio. Ha voluto trasmettere a questi giovani, che daranno tanto al mondo del domani, lo spirito con il quale è riuscito a riportare i meccanici, i piloti, gli ingegneri e tutto il personale della Gestione Sportiva (600 persone circa) alla vittoria di tre titoli mondiali Costruttori consecutivi (1999, 2000, 2001) e due titoli mondiali Piloti consecutivi (2000, 2001, con Michael Schumacher). Il messaggio di Luca è stato di eccezionale carica, e ciò fa ulteriore onore ad una persona stimatissima, che, oltre ad avere la presidenza della Ferrari, è anche a capo della Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) e dell’Unione Industriali di Modena. Incarichi che rappresentano grande importanza, che richiedono energie, tempo, grande dedizione e tanto lavoro. Esco dal Teatro entusiasta… nella speranza di potermi avvicinare al Presidente, ma aspetto per più di mezz’ora, e, nonostante la gente non sia accalcata all’uscita, non intravedo nessuno. Improvvisamente, dopo più di trentacinque minuti di attesa, lo vedo uscire accanto al Presidente della Fondazione Bonino Pulejo, Nino Calarco. Si allontanano, vanno, insieme ad altri personaggi illustri, verso le vetture. A quel punto riesco ad avvicinarmi, e ad avere l’onore di stringere la mano ad un uomo che stimo tantissimo, sotto tutti i punti di vista. Sono in preda all’emozione, come se fossi un bambino di fronte al suo idolo dell’infanzia: gli avvicino l’opuscolo della cerimonia, e, con tanto di dedica, ottengo l’autografo più importante di tutti quelli che possiedo. “A Walter, Luca Cordero di Montezemolo”. Gli stringo nuovamente la mano, lo ringrazio e gli faccio i miei più sentiti complimenti, ricordandogli di essere un grandissimo fan del Cavallino Rampante. Poi, una volta vissuto questo breve momento di enorme emozione e gioia, mi allontano, e mi reputo fortunatissimo di aver partecipato ad una manifestazione umanamente formativa e piena di calore, di belle sorprese, di un’atmosfera unica e sensazionale. L’intramontabile passione per le corse e per il mondo automobilistico in generale, si è unita, domenica sera, ai migliori auguri per un futuro più luminoso, alla speranza in quei giovani, portatori di futuri successi nel campo lavorativo, ma, soprattutto, nella vita.