Il
giorno del 22° successo consecutivo di una vettura Ferrari o McLaren
è coinciso con uno dei Gran Premi più spettacolari degli ultimi
anni ed ha visto la prestazione straordinaria di un talento annunciato:
quel Juan Pablo Montoya di cui tanto si è parlato negli ultimi
anni; certo è presto per dire che siamo di fronte ad un nuovo
campionissimo, ma giova ricordare che Montoya ha vinto ovunque
ha corso e che quanto ha saputo mostrare al suo 3° GP è certamente
degno di nota.
Già
in qualifica si era capito che qualcosa si muove: ora la BMW-Williams
è più di un 3° incomodo; è una realtà della quale tenere conto;
R. Schumacher ha affiancato il fratello (per la prima volta nella
storia della F1) in prima fila.
La
gara è stata spettacolare: subito in partenza "sparisce" Hakkinen;
forse un suo errore, forse un problema di frizione; fatto sta
che Mika non percorre neppure un metro.
Alla
seconda staccata il primo patatrac: R. Schumacher cerca di sopravanzare
Trulli sulla sinistra, ma non ci riesce; rientra sulla destra,
in modo piuttosto deciso per dirla tutta, al momento della staccata;
dietro Barrichello decide che frenare non importa... la tamponata
è talmente violenta che spezza l'alettone posteriore della BMW-Williams
e stacca una delle anteriori della Ferrari. Barrichello cercherà
di dare la colpa al tedesco, ma direi che a Ralph non serve di
certo un avvocato difensore; per Barrichello è la terza tamponata
in 3 gare; le prime 2 erano andate bene, la 3ª ha distrutto 2
vetture; se non recupera immediatamente il pieno possesso delle
sue facoltà mentali rischia davvero di farsi male.
La
gare prosegue quindi con i protagonisti potenziali dimezzati.
Ma
la corsa non è certo finita; Coulthard, cambiate le gomme, adesso
è in testa con M. Schumacher vicinissimo. Sembra che ci sia poco
da fare, ma, come previsto, si scatena il diluvio. E la McLaren
prova a perdere la gara lasciando fuori Coulthard con gomme da
asciutto sull'asfalto allagato; il giro in più costa un ritardo
a David di circa 15" nei confronti di Michael Schumacher. Ma per
il campione della Ferrari, e per la stessa Ferrari, non è giornata:
Michael va in testacoda e David lo raggiunge; sembra un realtà
romanzesca: Coulthard punta decisamente Schumacher sull'acqua
e sul rettilineo principale, sul quale la McLaren sembra decisamente
più veloce, approfittando della presenza di un doppiato, si ripete
la scena di Spa 2000:
Schumacher
sceglie l'esterno, Coulthard l'interno ed è la scelta vincente.
Migliorata
anche la McLaren grazie al minor carico aerodinamico richiesto
dalla pista brasiliana rispetto alle precedenti; in questo modo
la carenza di carico anteriore palesata finora dalle MP4/16 ha
avuto meno peso a tutto favore del bilanciamento della vettura.
Se a questo si somma la scelta indovinata dell'assetto misto ecco
spiegato il ritorno alla vittoria nonostante i "canonici" errori
dei box.
Una
menzione speciale infine per il vero eroe del GP del Brasile:
parlo naturalmente di Juan Pablo Montoya; che fosse un grande
talento "tutti" lo dicevano; però quelli che storgevano il naso
per il "semplice" fatto che avesse vinto in Cart ora sono serviti.
Juan Pablo ha vinto in tutte le categorie nella quali ha corso
e questo non può essere un caso.