Gara: Schumacher con contorno di nulla
- F1 -
Gran furboni alla Ferrari. Hanno pianto a destra e sinistra per
tutto il fine settimana puntando l'indice contro le gomme, hanno
fatto solo 3 run in qualifica ed un warm-up "leggerissimo" facendo
credere di avere un gap prestazionale da colmare con una sosta
in più rispetto ai gommati Michelin e, alla resa dei conti, cioè
quando l'unico avversario in grado di contrastare Michael si è
accorto che la Ferrari stava bluffando, il distacco era ormai
incolmabile ed il tedesco quadricampione del mondo ha portato
a casa una vittoria all'apparenza difficile, ma che è tanto fumo
e poco arrosto dal punto di vista del rischio corso riguardo al
risultato finale. Certo, se Montoya non si fosse rivelato caoticamente
indeciso nelle prime tre curve (lo stringo, no gli tiro la staccata,
no lo ristringo, e adesso che è passato dove mi infilo?) avrebbe
potuto dare battaglia, ma purtroppo ancora una volta l'irruenza
ha preso il sopravvento sulla razionalità. Ralf dal canto suo
ha cominciato a muoversi quando aveva già 8-10 secondi di distacco,
ha recuperato in fretta, ma poi si è fermato lì, impappinato a
guardare gli scarichi del fratellone, bene attento a non sporcare
di olio la sua Williams.
- F2 -
Nella categoria delle F.2 gran gara delle Renault, che grazie
alle loro prestazioni impediscono alle McLaren di partecipare
alla gara di F.1. Il team non è ancora perfettamente a punto,
visto che ai box Trulli perde un paio di posizioni ed è continuamente
vittima di guasti, dietro di loro però si sta creando il vuoto.
La Sauber di Heidfeld ha arrancato parecchio e comunque, nonostante
il tappo di Trulli, si staccava, la Toyota è ancora discontinua
e le altre sono distantissime.
Eroe del GP
M.Schumacher:
molta furbizia ma anche una costanza impressionante. Certo, la
sua gloria sono soprattutto le carenze degli avversari, ma lui
non abbassa mai la guardia.
I leoni
Trulli:
gran weekend, certo, magari un viaggettino a Lourdes non guasterebbe.
Irvine: guadagna una manciata di posizioni grazie
alla costanza in gara, con la Jaguar è difficile fare di più..
Webber: bene in qualifica, in gara non invidia nulla alle
Jaguar fino al momento del pit stop, fatale a causa di un malfunzionamento
del sistema di rifornimento.
Salo:
ottimo in qualifica, in gara si piazza alle spalle della Sauber
di Heidfeld ed alla fine raccoglie qualcosina. Di più con la Toyota
attuale e con quelli che gli stavano davanti, difficile da ottenere.
Il limbo
Coulthard: anche se avesse passato Trulli (e ci ha provato) non sarebbe andato molto lontano.
Heidfeld: tira fuori il massimo da una Sauber che sta scivolando indietro, ma senza stupire.
Villeneuve:
strategia sbagliata, macchina sbagliata, weekend inutile.
I bocciati
Button: troppo arrendevole, ha praticamente fatto passare tutti sperando nel miracolo ai box.
Raikkonen:
bene in qualifica nonostante i problemi meccanici, in gara fa
da paggetto a Coulthard senza troppa convinzione.
R.Schumacher: weekend con una gran scorta di cerume al
posto del cervello: in qualifica è l'unico dei 22 piloti a non
migliorarsi dopo il primo run, in gara è prima attendista, quindi
fa solo da scorta al fratello, niente di nuovo
Montoya: il resto del cerume in casa Williams ce l'ha lui.
Come in Malesia butta la gara al primo giro, ed i punti persi
per strada cominciano ad accumularsi.
Massa: inguardabile, quando esce di gara sta lottando con Webber.
Sato: casinista come al solito, perlomeno questa volta non mette in mezzo nessuno. Ha una concezione un po' "quadrata" delle traiettorie.
De la Rosa: al contrario di Irvine, perde tutto in gara con un'andatura altalenante.
Yoong: quando viene inquadrato è sempre in testacoda.
Non giudicabili
Barrichello:
orribile in qualifica, in gara gli cuciono addosso la solita strategia
da libro cuore per impressionare il pubblico brasiliano di bocca
buona, ma la (sua) F2001 sembra ormai da buttare, dura sempre
meno
Fisichella: cosa dire?.
Frentzen, Bernoldi: sempre tra i primi a ritirarsi, come al solito.
McNish:
passa sui rottami di Montoya e la sua gara finisce praticamente
lì.
Il
mio punto di vista
La F.1 complessata
Questo inizio
di campionato 2002 regala un paradosso dietro l'altro e così si
passa dal sorpasso volante di Melbourne alla penalizzazione perbenista
di Sepang, per giungere al Gp dello psicologo di Interlagos. Stringi
stringi, anche il caparbio Montoya non ha resistito allo spirito
di emulazione ed ha voluto per una volta imitare il suo acerrimo
rivale con un risultato farsesco alla prima curva, che si è tramutato
in comica pochi metri dopo: fuori uno, anzi fuori due. Dal momento
che Michael si trova con una manciata di secondi su Ralf e vede
che il fratello non è deciso nella rimonta ha già la gara in tasca,
se passa la formalità del pit stop è fatta, infatti il fratellino
non lo impensierirà mai in pista e si accontenterà di fare il
diligente secondo. E così, con un avversario in stato confusionale
ed uno collaborazionista, Schumacher (non occorre specificare
quale) può trasformare il suo mascellone in un gigantesco sorriso.
Il problema di questo mondiale, non per la Ferrari sia chiaro,
ma per la Williams e per lo spettacolo, è che a Montoya manca
la continuità ed il buon senso di non rischiare tutto al primo
giro, a Ralf, senza mezzi termini, mancano le palle. Ma se al
primo problema può esserci rimedio, al secondo non sembra esserci
soluzione, da circa 4 anni a questa parte.