04/04/2002 Tempo di lettura: 9 minuti

Gara: Schumacher con contorno di nulla

- F1 -
Gran furboni alla Ferrari. Hanno pianto a destra e sinistra per tutto il fine settimana puntando l'indice contro le gomme, hanno fatto solo 3 run in qualifica ed un warm-up "leggerissimo" facendo credere di avere un gap prestazionale da colmare con una sosta in più rispetto ai gommati Michelin e, alla resa dei conti, cioè quando l'unico avversario in grado di contrastare Michael si è accorto che la Ferrari stava bluffando, il distacco era ormai incolmabile ed il tedesco quadricampione del mondo ha portato a casa una vittoria all'apparenza difficile, ma che è tanto fumo e poco arrosto dal punto di vista del rischio corso riguardo al risultato finale. Certo, se Montoya non si fosse rivelato caoticamente indeciso nelle prime tre curve (lo stringo, no gli tiro la staccata, no lo ristringo, e adesso che è passato dove mi infilo?) avrebbe potuto dare battaglia, ma purtroppo ancora una volta l'irruenza ha preso il sopravvento sulla razionalità. Ralf dal canto suo ha cominciato a muoversi quando aveva già 8-10 secondi di distacco, ha recuperato in fretta, ma poi si è fermato lì, impappinato a guardare gli scarichi del fratellone, bene attento a non sporcare di olio la sua Williams.

- F2 -
Nella categoria delle F.2 gran gara delle Renault, che grazie alle loro prestazioni impediscono alle McLaren di partecipare alla gara di F.1. Il team non è ancora perfettamente a punto, visto che ai box Trulli perde un paio di posizioni ed è continuamente vittima di guasti, dietro di loro però si sta creando il vuoto. La Sauber di Heidfeld ha arrancato parecchio e comunque, nonostante il tappo di Trulli, si staccava, la Toyota è ancora discontinua e le altre sono distantissime.


Eroe del GP

M.Schumacher: molta furbizia ma anche una costanza impressionante. Certo, la sua gloria sono soprattutto le carenze degli avversari, ma lui non abbassa mai la guardia.


I leoni

Trulli: gran weekend, certo, magari un viaggettino a Lourdes non guasterebbe.

Irvine: guadagna una manciata di posizioni grazie alla costanza in gara, con la Jaguar è difficile fare di più..

Webber: bene in qualifica, in gara non invidia nulla alle Jaguar fino al momento del pit stop, fatale a causa di un malfunzionamento del sistema di rifornimento.

Salo: ottimo in qualifica, in gara si piazza alle spalle della Sauber di Heidfeld ed alla fine raccoglie qualcosina. Di più con la Toyota attuale e con quelli che gli stavano davanti, difficile da ottenere.


Il limbo

Coulthard: anche se avesse passato Trulli (e ci ha provato) non sarebbe andato molto lontano.

Heidfeld: tira fuori il massimo da una Sauber che sta scivolando indietro, ma senza stupire.

Villeneuve: strategia sbagliata, macchina sbagliata, weekend inutile.


I bocciati

Button: troppo arrendevole, ha praticamente fatto passare tutti sperando nel miracolo ai box.

Raikkonen: bene in qualifica nonostante i problemi meccanici, in gara fa da paggetto a Coulthard senza troppa convinzione.

R.Schumacher: weekend con una gran scorta di cerume al posto del cervello: in qualifica è l'unico dei 22 piloti a non migliorarsi dopo il primo run, in gara è prima attendista, quindi fa solo da scorta al fratello, niente di nuovo

Montoya: il resto del cerume in casa Williams ce l'ha lui. Come in Malesia butta la gara al primo giro, ed i punti persi per strada cominciano ad accumularsi.

Massa: inguardabile, quando esce di gara sta lottando con Webber.

Sato: casinista come al solito, perlomeno questa volta non mette in mezzo nessuno. Ha una concezione un po' "quadrata" delle traiettorie.

De la Rosa: al contrario di Irvine, perde tutto in gara con un'andatura altalenante.

Yoong: quando viene inquadrato è sempre in testacoda.


Non giudicabili

Barrichello: orribile in qualifica, in gara gli cuciono addosso la solita strategia da libro cuore per impressionare il pubblico brasiliano di bocca buona, ma la (sua) F2001 sembra ormai da buttare, dura sempre meno

Fisichella: cosa dire?.

Frentzen, Bernoldi: sempre tra i primi a ritirarsi, come al solito.

McNish: passa sui rottami di Montoya e la sua gara finisce praticamente lì.


Il mio punto di vista
La F.1 complessata

Questo inizio di campionato 2002 regala un paradosso dietro l'altro e così si passa dal sorpasso volante di Melbourne alla penalizzazione perbenista di Sepang, per giungere al Gp dello psicologo di Interlagos. Stringi stringi, anche il caparbio Montoya non ha resistito allo spirito di emulazione ed ha voluto per una volta imitare il suo acerrimo rivale con un risultato farsesco alla prima curva, che si è tramutato in comica pochi metri dopo: fuori uno, anzi fuori due. Dal momento che Michael si trova con una manciata di secondi su Ralf e vede che il fratello non è deciso nella rimonta ha già la gara in tasca, se passa la formalità del pit stop è fatta, infatti il fratellino non lo impensierirà mai in pista e si accontenterà di fare il diligente secondo. E così, con un avversario in stato confusionale ed uno collaborazionista, Schumacher (non occorre specificare quale) può trasformare il suo mascellone in un gigantesco sorriso. Il problema di questo mondiale, non per la Ferrari sia chiaro, ma per la Williams e per lo spettacolo, è che a Montoya manca la continuità ed il buon senso di non rischiare tutto al primo giro, a Ralf, senza mezzi termini, mancano le palle. Ma se al primo problema può esserci rimedio, al secondo non sembra esserci soluzione, da circa 4 anni a questa parte.

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