09/03/2003 Tempo di lettura: 5 minuti
David Coulthard è il vincitore del Gran Premio d’Australia edizione 2003. A Melbourne grande spettacolo, almeno rispetto allo scorso anno, in cui di sorpassi se ne sono visti di meno. A quanto pare le nuove regole imposte da Mosley sembrano funzionare, sebbene in piccola parte, anche perché è ancora troppo presto per giudicare quale sia la reale efficacia di tali radicali modifiche. David si è trovato in una situazione favorevole e l’ha saputa sfruttare alla perfezione. Le Ferrari erano partite con gomme intermedie, che nei primi giri hanno garantito un margine abbastanza buono: Schumacher e Barrichello hanno da subito “fatto il vuoto”, mettendo in crisi Williams e McLaren; ma un errore di guida di Barrichello, in uno dei curvoni veloci di Melbourne, lo ha portato a chiudere anticipatamente l’esordio 2003; l’uscita di Rubens è stata seguita, dopo pochissimo tempo, e tra le altre cose nello stesso punto, da quella dell’esordiente Ralf Firman, che ha messo la Jordan in ulteriore difficoltà. Successivamente, le gomme intermedie che all’inizio sembravano vincenti, si sono rivelate difficili da gestire, per via della pista, che, piano piano, si è asciugata (precedentemente si era messo a piovere, prima del gran premio), inducendo quindi tutti all’uso delle gomme asciutte. Essendo rimasta solo la Ferrari del tedesco, Montoya ha dominato per un po’ di tempo, e, dopo essere entrato ai box, la F1 ci ha proposto un esaltante duello ravvicinato tra Raikkonen ed il campione del mondo. Qui sta la chiave della gara: Kimi ha dato spettacolo, mettendo Schumacher in leggera difficoltà, e, nel corso di un suo tentativo di sorpasso, ha costretto il tedesco a finire sull’erba, danneggiando così entrambi i deflettori. Dopo il pit stop di Raikkonen, Schumacher era da solo in testa, in perfette condizioni di vittoria. Ma le telecamere della regia televisiva dimostrano che il primo deflettore, quello sinistro, comincia a staccarsi, per poi penzolare pericolosamente dalla monoposto, creando una situazione di potenziale pericolo per Michael e per tutti gli altri piloti (i pezzi di carbonio della carrozzeria lasciati in pista possono tagliare le gomme). Il deflettore sinistro si stacca, ma subito dopo cede il destro, che genera la stessa situazione vista in precedenza. A questo punto il tedesco viene richiamato ai box, onde evitare che la Federazione possa prendere provvedimenti contro il pilota e la squadra per la circostanza di pericolo generata. In tal modo, Schumacher perde la leadership ed è costretto a chiudere in quarta posizione. Coulthard ha vinto anche con la complicità di Raikkonen, che verso metà gara ha tenuto dietro per un pezzo il campione del mondo, ma anche con l’aiuto di un testacoda fortunato di Montoya (in quanto non è rimasto fermo a bordo pista a causa di danni ad una sospensione posteriore). Successivamente si è assistito ad un emozionante combattimento a tre, tra Michael Schumacher, Raikkonen e Montoya. Il colombiano si è classificato secondo, seguito dal giovane finlandese, il quale ha guidato molto bene, lottando sempre e dimostrando di che pasta sia fatto. Ottimo il quinto posto di Jarno Trulli, che può subito mettere in tasca punti già ad inizio stagione. Sesto posto per Frentzen, con una Sauber che guadagna da subito tre preziosissimi punti. Settimo Alonso, il quale aiuta la Renault ad avere una buonissima posizione in classifica costruttori, dove la McLaren è leader con ben 16 punti, seguita dalla Williams, con 9, dalla Renault, con 6, dalla Ferrari, con 5, e dalla Sauber, con, appunto, 3. Al nono posto finale troviamo Villeneuve, seguito a sua volta da Button, Verstappen, Fisichella, in nette difficoltà (questo dimostra la pienezza della crisi Jordan), Pizzonia. Gli altri piloti sono rimasti fermi per problemi vari, chi per errori di guida, chi per gravi cedimenti strutturali (un esempio ne è la rottura della sospensione anteriore di Webber, comunque bravo perché in grado di controllare la macchina e metterla sull’erba). Da denunciare l’incapacità degli addetti ai lavori di eliminare subito il potenziale pericolo delle vetture ferme in pista, specie proprio quella di Webber, dopo l’arresto. Da chiedersi soprattutto una cosa: come sia possibile che squadre del calibro della Williams (esempio poi seguito dalla Bar) facciano entrare contemporaneamente le vetture per il pit stop ai box. Sono enigmi di non facile risoluzione, se si pensa a quanto sia importante la strategia nelle varie e delicate fasi di gara. Il prossimo appuntamento è in Malesia, sul circuito di Sepang, giorno 23 marzo, con il secondo gran premio di questa nuova stagione, nell’augurio che lo spettacolo e le emozioni che si possono provare solo guardando una corsa di F1 siano nuovamente somministrati dal Circus in buone dosi, al fine di aiutare la rinascita di questo sport, e, conseguentemente, di questa categoria.

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