9 GP e 6 vincitori diversi. Alzi la mano chi ci avrebbe scommesso .....

03/07/2003 Tempo di lettura: 4 minuti
Fortuna che c'è Michael Schumacher che con le sue 4 vittorie ci ricorda un po' la "noia" degli ultimi anni. Ma erano veramente parecchi anni che nelle prime 9 gare non si registravano 6 vincitori diversi: 4 per del campione del mondo (e 4 per la Ferrari), 1 a testa per Raikkonen e Coulthard (totale 2 per la McLaren), 1 a testa per Montoya e R. Schumacher (totale 2 per la BMW-Williams), 1 per il nostro Fisichella (Jordan). Unitamente al nuovo sistema di punteggio tutto ciò fa sì che la classifica sia piuttosto corta e il mondiale perciò estremamente combattuto. All'inizio dell'anno tutti erano certi della supremazia Ferrari, ma questa, pur tuttora presente, si è evidenziata in proporzioni decisamente inferiori al preventivato. Ma quali sono i motivi che hanno portato da un dominio annunciato ad uno dei mondiali più combattuti dell'ultimo decennio (almeno finora)? Il principale fattore che ha riportato in equilibrio la sfida sono le gomme. L'anno scorso la Ferrari porto in pista una nuova vettura decisamente più estrema della concorrenza e con la quale dominò la stagione; la vettura era certamente la migliore del lotto, ma il segreto del suo dominio erano indubbiamente delle gomme eccezionali; è successo più volte infatti che in prova le Ferrari abbiano dovuto soccombere alla velocità della BMW-Williams di Montoya, ma in gara bastavano pochi giri per distruggere le velleità dei gommati Michelin e vedere le Ferrari continuare sempre allo stesso ritmo micidiale e vincere le gare nella prima metà. Giova ricordare una dichiarazione del neo capo aerodinamico della BAR verso la fine del 2002: tutti adesso si concentrano sul cambio e sull'aerodinamica posteriore della Ferrari, mentre il loro vero segreto è il modo in cui usano le gomme. Alla BAR quest'osservazione evidentemente non è servita a molto, ma McLaren e Williams da una parte e Michelin dall'altra l'hanno evidentemente ascoltata attentamente ..... E guarda caso nelle prime 6 gare abbiamo assistito ad una sfida equilibrata (con leggero predominio Bridgestone in virtù dei weekend di Imola e A1-Ring), ma nelle ultime 3 gare la superiorità della Michelin è stata evidente (anche se nemmeno lontana parente di quella Bridgestone dello scorso anno). Ed ecco che "magicamente" questo fattore unitamente ai progressi della concorrenza ha riportato la Ferrari nel gruppo; e per la prima volta da tempo immemorabile nello scorso weekend le rosse hanno dovuto soccombere sul piano della prestazione pura. La McLaren resta competitiva grazie al continuo travaso di particolari dalla "chimerica" MP4/18 alla presente MP4/17D. Ma la vera sorpresa è la BMW-Williams che dopo un inizio di stagione veramente inguardabile (tanto che il divorzio dalla BMW sembrava imminente) sembra ora aver trovato il bandolo della matassa e nelle ultime 3 gare è stata globalmente la squadra più forte (48 punti conquistati su 54 a disposizione) e perdipiù su piste che tradizionalmente (Canada escluso) non la vedevano al top nel passato recente. E ora? La sfida entra nella stagione calda (anche se per il prossimo GP le previsioni sono meno calde della media stagionale). Con Michelin e Bridgestone a spostare di volta in volta il punto di equilibrio, non resta che augurarsi che la sfida tra il telaio McLaren, la potenza della BMW e il miglior equilibrio della Ferrari vada avanti fino a Suzuka!

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