La bandiera a scacchi va, per la seconda volta consecutiva, a Ralf Schumacher, che a sua volta raggiunge quota sei nelle vittorie in carriera, e “semplicemente” due nel 2003. La Williams ha preso il volo, e si potrebbe quasi dire, in maniera apparentemente azzardata, che stia diventando la rivale numero uno delle rosse. Rosse che oggi non hanno entusiasmato a livello prestazionale, ma c’era da aspettarselo: le coperture Bridgestone non possono fare miracoli là dove le Michelin hanno ampiamente dimostrato di essere migliori… In terra di Francia, dunque, anche il trionfo per Pierre Dupasquier (responsabile Michelin), sicuramente soddisfatto di una così alta prova di competitività. Ma andiamo ai risultati: secondo posto per il colombiano Montoya, che quindi consente alla Williams anche la seconda doppietta consecutiva, simbolo vero e proprio di una superiorità incontrastata. Michael Schumacher è contento dei suoi pur sempre preziosissimi sei punti, dovuti al terzo posto finale. Anche per la sua Ferrari strategia a tre soste, con un risultato che potrà aiutare più avanti nel tempo, quando si tireranno definitivamente le somme. Quarto il suo diretto rivale in classifica piloti: Raikkonen. Il giovane finnico non è stato un fulmine di guerra, probabilmente a causa della sua McLaren, ultimamente non molto affidabile (vedi la rottura al Gp d’Europa). Quinto David Coulthard, protagonista di un incidente potenzialmente molto pericoloso ai box: il meccanico addetto alla ripartenza, quello con la paletta, per intenderci, l’ha alzata prima del dovuto, a causa di un’incomprensione con gli uomini addetti al rifornimento: la pompa della benzina non si staccava dalla monoposto, ma l’uomo della paletta ha pensato che fosse ormai staccata, così Coulthard ha ricevuto il go per ripartire dalla corsia, che avviene quando la paletta viene alzata. Praticamente travolti un paio di meccanici dalla ruota posteriore della McLaren, ma fortunatamente nessun ferito, e, soprattutto, nessuna pericolosa fuoriuscita di benzina (che, a quelle temperature, può causare disastri, non ultimo quello mancato ai box Ferrari in Austria, con un principio di incendio). Sesto Webber, che continua a macinare onestissimi e meritati punti. Va tenuto d’occhio perché potrebbe fare grandi cose. Settimo Barrichello, che, ancora una volta, sbaglia: subito dopo il primo giro è andato in testacoda nella chicane che porta al rettifilo principale, perdendo tutte le posizioni e ripartendo per ultimo. Ma bisogna essere clementi con Rubens: la sua rimonta è stata molto bella e spettacolare. Ottavo Panis, ancora una volta a punti, sebbene con una sola lunghezza in più, per la gioia della Toyota, che necessita anche di così poco. Nono Villeneuve, finalmente sotto la bandiera a scacchi e ad un passo dalla zona punti. Decimo Pizzonia, seguito da Da Matta, Frentzen, Heidfeld, Wilson, Firman e Verstappen. I ritiri: sfortunatissimi gli italiani, in quanto sia Trulli che Fisichella sono usciti a causa del motore. Non contento di questo, il destino ha voluto che anche la Renault di Alonso finisse fuori a causa del propulsore. Entrambe le Renault, dunque, hanno fatto magra figura in casa, proprio come la McLaren Mercedes al Nurburgring, una domenica fa, beffata sia dai ritiri che dal sorpasso ad opera della Ferrari in entrambi i campionati e dalla vittoria della Bmw. Anche Button ha subìto il ritiro: a causa della pompa della benzina non funzionante. Un’occhiata rapida alle classifiche dopo la decima gara su sedici: piloti: in testa M. Schumacher con ben 64 punti (a Magny Cours ha allungato su Kimi di un punto solo), seguito dal finnico, che va a quota 56. Otto punti di distacco tra loro, ma nella lotta si inserisce “prepotentemente” Ralf Schumacher con 53 lunghezze; segue Montoya con 47 punti, ma costretto praticamente ad inseguire il compagno in entrambe le ultime due gare… Alonso e Barrichello sono entrambi a 39 punti. Coulthard ne ha dieci meno di loro: 29. Andiamo al costruttori: Ferrari 103 punti, con la Williams che la insegue in modo ravvicinato a 100 punti esatti (un bellissimo risultato ed una grande soddisfazione per il team inglese). Segue la McLaren con 85 punti, che sembra allontanarsi dalle prime classificate; la Renault ne ha 52, come poco dopo la gara precedente, a causa del doppio ritiro odierno. Segue una sfida interessante nelle retrovie: Bar a 13 punti, Jaguar a 12 (grazie al bel risultato di Mark Webber), Jordan a 11. Prossimo appuntamento, undicesima gara su sedici (ci avviamo proprio verso la fine del campionato), sarà Silverstone, circuito in cui le nuvole spesso la fanno da padrone ed in cui la Ferrari e la Bridgestone cercheranno il riscatto contro una potenza rinata in pochissimo tempo: la pericolosa Williams Bmw. Lo spettacolo non sta mancando, la suspence men che meno: basti pensare che nello stesso appuntamento di oggi, però risalente allo scorso anno, Michael Schumacher eguagliava i cinque mondiali di Fangio. Se vorrà vincere il sesto e diventare il più grande di sempre, dovrà lottare con la lama tra i denti… Ed è questo che lo spettacolo del grande Circus desidera…
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