Alpine
19/04/2022 11:00:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Come ben sappiamo, il gruppo Volkswagen ha recentemente reso noto il possibile ingresso di Porsche e Audi in Formula 1 a partire dal 2026, quando saranno introdotti nuovi concetti di motore. La situazione, attualmente, è ancora in stand-by, con i diretti interessati che sono in attesa dell'ufficializzazione delle regole tecniche che i costruttori dovranno seguire per realizzare i rispettivi propulsori.

Qual è il problema sottolineato dai costruttori attualmente presenti in griglia?

Porsche e Audi dovrebbero gestire progetti indipendenti, con il primo sviluppato in partnership con Red Bull Powertrains, mentre il secondo proveniente dalla base tedesca di Audi Sport. Ma, a tal riguardo, i rivali delle squadre tedesche sono preoccupati per la possibile collaborazione tra i due marchi, che potrebbero aiutarsi a vicenda per ottenere di più dalla cifra del budget cap imposta.

Tra i più sospettosi c'è Laurent Rossi, amministratore delegato di Alpine. Di seguito la sua analisi riguardo la vicenda riportata da Motorsport.com.

Le parole di Laurent Rossi

Laurent Rossi, amministratore delegato di Alpine, ritiene che l'arrivo dei marchi del Gruppo Volkswagen sia teoricamente positivo, ma solo se questo non determinerà svantaggi per i costruttori già presenti in griglia:

"Penso che sia bello e buono per lo sport. Ma dobbiamo davvero prestare attenzione a un paio di aspetti, in realtà. Abbiamo bisogno di controllare e assicurarci che 2 squadre separate siano davvero separate. Dobbiamo assicurarci che se entrano in F1 come squadre, siano squadre di lavoro Porsche e Audi. Se Audi va con Red Bull, sarà davvero Audi o potrà disporre di quello che Honda ha fatto per il team di Milton Keynes? Avranno un trattamento specifico o no? Quindi, fondamentalmente, lo sport sarà migliore o peggiore?".

Rossi ha poi concluso:

"Per favorire l'entrata di nuove Case, queste potrebbero avere il coltello dalla parte del manico. Credo sia la stessa preoccupazione per la maggior parte dei team già presenti. Ma soprattutto per noi come team di lavoro, perché abbiamo investito letteralmente miliardi negli ultimi 20-40 anni, per le power unit Renault. Non è il caso che qualcuno arrivi e faccia la parte del leone solo perché si trova il tappeto rosso steso davanti a sé. Perché questo potrebbe sconvolgere il nostro modello di business, mettendo a rischio molti posti di lavoro".

Foto (entrambe) Twitter Laurent Rossi


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