Michael Schumacher vola al successo, il settantesimo della sua lunga carriera in F1! E’ il successo numero 51 da quando corre per la Ferrari, ed è una vittoria molto speciale, perché ha quasi del tutto chiuso i giochi mondiali. Raikkonen, infatti, si è classificato secondo, dietro il tedesco. E Montoya è finito in sesta posizione. Nel mondiale piloti la situazione vede Schumacher leader con ben 92 punti iridati. Kimi segue a nove punti di distanza, mentre Montoya a dieci. Ciò significa che, se Montoya dovesse vincere a Suzuka (con Michael fuori dai punti), perderebbe comunque il confronto. A parità di punteggio, avrebbe molte meno vittorie del tedesco. Raikkonen ha ancora un barlume di speranza, perché matematicamente può farcela, ma dovrà necessariamente vincere con Michael Schumacher fuori dalla zona punti. Ipotesi possibile, senza alcun dubbio, ma di certo molto difficile da verificarsi: Kimi dovrebbe essere assolutamente al top in Giappone, dove invece la rossa è favorita, per gomme e per prestazioni, più che negli ultimi circuiti; ed inoltre Michael dovrebbe ritirarsi oppure arrivare dopo i primi otto. Al tedesco basterà semplicemente un punto, come minimo, per poter diventare campione del mondo per la sesta volta. Dal 1999, ai tempi di Irvine ed Hakkinen, non si decideva definitivamente il mondiale nell’ultima gara, che quest’anno riguarda Suzuka. Lì la Bridgestone, essendo in casa, non si farà di certo trovare impreparata. La gara, tornando ad Indy, è stata piena di colpi di scena, tanto da non far minimamente sospettare, all’inizio, un esito così favorevole alla Ferrari: Schumacher aveva evidenti problemi di accelerazione ed aderenza con le gomme da asciutto e con la pista umida (la pioggia, per buona parte della competizione, andava e veniva, per poi cadere violentemente e per poco tempo a cavallo del gran premio). Infatti, nel tratto inclinato, lì dove il propulsore di Maranello poteva fare la differenza, Michael perdeva moltissimo terreno. Nonostante la buona partenza, che lo ha portato dalla settima alla quarta piazza, il tedesco è poi precipitato a fine zona punti. Montoya, invece, avanzava, ma, dopo aver avuto una collisione con Barrichello (ancora una volta non classificato), è stato ritenuto responsabile, perciò punito con il drive trough, una nuova penalità Fia che prevede l’attraversamento della pit lane rispettando i limiti, ma senza sostare per i classici dieci secondi (in cui non si può intervenire sulla monoposto). Subito dopo, il colombiano ha dovuto montare gomme da bagnato Michelin per affrontare la pista completamente piena d’acqua, mentre Schumacher (Michael, perché Ralf è finito fuori corsa), con le intermedie Bridgestone (montate in un’altra sosta successiva, dopo aver usato per pochissimi giri le gomme da asciutto montate poco prima), recuperava e macinava giri veloci su giri veloci, come nel suo più classico stile. Dopo aver superato tutti, e dopo aver quasi sfiorato la collisione con Button, che in quel momento era primo, Michael ha iniziato ad accumulare un vantaggio enorme. Lì ha costruito la sua vittoria. Da notare che un pit di Montoya, durato oltre un quarto di minuto per problemi al macchinario che immette carburante, lo ha ulteriormente messo in crisi. Da quel momento in poi, il colombiano ha soltanto cercato di resistere alla situazione, senza però avere successo. Montoya, dunque, non ha più possibilità di vincere il titolo piloti. Terzo classificato, sul podio per lui l’ultima volta fu proprio qui ad Indianapolis, ma nel 2000, Heinz Harald Frentzen, su Sauber. Due motori Ferrari premiati sul podio, quindi. Quarto posto finale per Trulli, che ha battagliato nelle retrovie con Fisichella, seguito da Heidfeld (punti d’oro per la scuderia svizzera), Montoya, Fisichella, Wilson, che conquista il suo primo punticino iridato. Tra i ritiri, da notare: Webber (uscita di pista a causa della scarsa aderenza su bagnato con gomme da asciutto), Firman (motore ko), Villeneuve e Button (identico motivo del pilota Jordan, magra figura per la Honda), Ralf Schumacher (che avevamo precedentemente citato), Coulthard e Barrichello (per la collisione con Juan Pablo Montoya). La Ferrari scavalca in classifica costruttori la rivale Williams, portandosi a quattro punti di vantaggio sulla scuderia inglese. Adesso ultima tappa a Suzuka, dove, tra l’altro, ci sarà grande lotta nelle retrovie per il quinto posto in classifica costruttori. Appuntamento tra due settimane in Giappone, dove basterà una “firma” a Schumi per ipotecare il sesto titolo di campione del mondo di Formula 1…
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