Diciamo la verità, pur con tutte le osservazioni che possiamo fare sul circuito, sullo stress per l’impianto frenante, sulle “forzature” di un simile tracciato cittadino per le monoposto di Formula Uno: lo sfondo che c’è in un giro di pista a Baku non c’è da nessun’altra parte; oltretutto con le inquadrature che alternano scorci di quartieri ipertecnologici e modernissimi, ad altri che immortalano l’uscita delle macchine con dietro una roccaforte o il bellissimo castello.
Per la capitale azera sono tre giorni di promozione turistica mondiale impagabile (anzi, molto ben pagata), però ragazzi, mentre Leclerc e colleghi si stressano nel dosare la misura delle staccate noi possiamo dirlo: che spettacolo!