Perez sì, Latifi no: ennesima incoerenza targata FIA. Lo sfogo del canadese

Come vi abbiamo raccontato, a margine del Gran Premio di Singapore Nicholas Latifi ha ricevuto due penalty points ed una penalità di cinque posizioni in griglia da scontare questo fine settimana in Giappone. Il motivo? I commissari della FIA hanno ritenuto il canadese il principale colpevole dello scontro tra la sua Williams e l'Alfa Romeo di Guany Zhou all'inizio della scorsa gara a Marina Bay.

Una decisione che ha infastidito Latifi, il quale avrebbe gradito poter spiegare le sue ragioni, proprio come ha fatto Sergio Perez dopo aver inanellato due infrazioni in regime di Safety Car. Di seguito le considerazioni del pilota nordamericano riportate da Racingnews365.

Lo sfogo di Latifi

Commentando la vicenda, Latifi innanzitutto ha detto: "Alla fine è chiaro che si è avvicinato a me e non gli ho lasciato abbastanza spazio. La mia frustrazione è che non ho avuto la possibilità di andare dagli steward a spiegarmi perché non mi hanno mai convocato, cosa che normalmente accade quando c'è un incidente tra due piloti. Non hanno considerato che io stavo prendendo la stessa traiettoria che avevo fatto ogni singolo giro prima".

Poi ha aggiunto: "In realtà ho guardato nello specchietto da entrambi i lati, lo si è visto. Ma il problema si è verificato a causa della differenza di traiettoria, Zhou era nell'angolo cieco dello specchietto per tutto il percorso fino allla curva. Noi piloti sappiamo tutti che ci sono enormi punti ciechi, avrebbe dovuto aspettarsi che avrei potuto non vederlo. Soprattutto su una pista cittadina e in condizioni di bagnato, è difficile".

Infine ha chiosato: "Se fossi stato penalizzato dopo un confronto, lo avrei accettato. Ma non poter andare dagli steward a dare la mia versione dei fatti, esponendogli diversi punti che non sono stati considerati, è stato un po' frustrante. Perché parliamo sempre di coerenza tra decisioni e sanzioni e quant'altro...".

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Foto (entrambe) Twitter Williams