Red Bull, tra condanna e scuse un comunicato che non convince
17/11/2022 15:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Pochi minuti fa la scuderia Campione del Mondo ha diffuso un comunicato inerente i fatti accaduti al termine del GP del Brasile e alle successive polemiche. Giusta la condanna degli haters, ma il resto non convince.

Ricordiamo che il problema nasce dal rifiuto di Verstappen di cedere la sesta posizione al compagno Perez, in lotta con Leclerc per la seconda posizione nella classifica piloti. Ma ancora più eclatanti sono state le comunicazioni via radio tra Max e la squadra, così come le successive di dichiarazioni di entrambi i piloti nelle interviste post gara.

Max ha chiarito via radio che "aveva le sue ragioni" per non rispettare la richiesta del team, e Checo si è detto perplesso per il mancato aiuto del compagno, che invece secondo lui era in debito di addirittura "due Mondiali" vinti grazie al suo aiuto. I due hanno anche avuto una accesa discussione davanti ai box, un "chiarimento" secondo Horner.

Non convince però la prima parte del comunicato del team, che sembra voler solo trovare un alibi alle scintille accese tra i due piloti.

"Come squadra abbiamo commesso alcuni errori in Brasile. Non avevamo previsto la situazione che si è verificata all'ultimo giro e non avevamo concordato una strategia per un simile scenario prima della gara. Purtroppo, Max è stato informato solo all'ultima curva della richiesta di cedere la posizione senza che gli fossero trasmesse tutte le informazioni necessarie. Questo ha messo Max, che è sempre stato un uomo di squadra aperto e leale, in una situazione compromettente con poco tempo per reagire, cosa che non era nelle nostre intenzioni. Dopo la gara Max ha parlato apertamente e onestamente, consentendo a entrambi i piloti di risolvere qualsiasi problema o preoccupazione in sospeso. Il team accetta le ragioni di Max, la conversazione è stata una questione personale che rimarrà privata tra il team e non verranno fatti ulteriori commenti."

Assolutamente condivisibile invece la seconda parte in cui il team condanna l'atteggiamento di migliaia di tifosi sui social in seguito ai fatti di Interlagos, in linea con la politica #driveitout annunciata dal presidente Sulayem e già sostenuta la scorsa settimana da Alpine dopo il contatto tra Alonso e Ocon.

"Gli eventi successivi, dal punto di vista dei social media, sono del tutto inaccettabili. Il comportamento abusivo online nei confronti di Max, Checo, del Team e delle rispettive famiglie è scioccante e triste e purtroppo è qualcosa che noi come sport dobbiamo affrontare con deprimente regolarità. Non c'è posto per questo nelle corse o nella società nel suo complesso e dobbiamo fare e migliorare. In fin dei conti questo è uno sport, siamo qui per correre. Le minacce di morte, le lettere d'odio, il vetriolo verso i membri di una famiglia allargata sono deplorevoli. Diamo valore all'inclusione e vogliamo uno spazio sicuro in cui tutti possano lavorare e godere del nostro sport. Gli abusi devono finire."

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Foto www.sportnews.eu


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