Coulthard: «Binotto? F1 come il calcio. Ora Ferrari scelga un capo non italiano, vi spiego»

David Coulthard, ex pilota ed oggi commentatore televisivo, si è concesso ai microfoni del collega Jan Jasenka di Sport.sk per una lunga chiacchierata sulla Formula 1. Tra i tanti temi trattati, lo scozzese si è soffermato anche sulla situazione in casa Ferrari. Di seguito le sue parole.

Le parole di David Coulthard sulla Ferrari

Di seguito quanto dichiarato da Coulthard riguardo la Ferrari:

"Quest'anno ha perso un'occasione. Quando ripenso al Gran Premio d'Australia, dove Charles Leclerc ha vinto, ha dominato la gara, confesso che ho sentito un po' di tremore in me stesso perché mi ha ricordato il dominio di Michael Schumacher. Sembravano così impavidi che onestamente ho pensato che quest'anno potesse essere il loro anno. Ma poi sono arrivati i problemi di affidabilità, le decisioni strategiche errate...".

Sull'addio di Binotto

"Ho pensato a quali degli errori commessi fossero della gestione del team, perché il capo squadra non è un tattico, né un pilota, né progetta e costruisce motori. Ma anche nella Formula 1, è proprio come nel calcio. Se la squadra non fa bene, paga l'allenatore".

Il consiglio

"Dopo l'era di Jean Todt, Ross Brawn e Rory Byrne, la Ferrari voleva seguire un percorso italiano, in modo che la squadra fosse qualcosa di simile alla 'rappresentazione' di se stessa. Ma la realtà della F1 è diversa, è più internazionale. Nei team si hanno persone provenienti da ogni angolo del mondo. Quindi c'è bisogno di un capo squadra "internazionale", che possa comunicare nel miglior modo possibile con tutti. La Ferrari ha avuto una stagione davvero fallimentare e non so chi sarà il nuovo capo, ma sarà sicuramente sotto pressione".

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