Jackie Stewart e la Formula 1 d'altri tempi
20/12/2022 09:50:00 Tempo di lettura: 4 minuti

C'è stato un tempo in cui la Formula 1 era molto diversa da come la conosciamo oggi. E non si parla solamente di vetture, ma soprattutto di uomini. In quel tempo i piloti era tutti collaudatori, c'era un forte legame tra di loro, tanto che andavano in vacanza assieme e le loro famiglie trascorrevano le rispettive vite quasi in simbiosi. I piloti di Formula 1 negli anni '60 e '70 erano fatti della stessa stoffa, avevano le stesse paure e la stessa determinazione. Ne ha parlato Sir Jackie Stewart ai microfoni di PlanetF1.com, alla "vigilia" dell'uscita del suo film-documentario (30 dicembre).

Jackie Stewart e la Formula 1 d'altri tempi

"In quei tempi non abbiamo mai fermato una gara", ha esordito Sir Jackie Stewart. Poi ha aggiunto: "Abbiamo attraversato il fuoco".

Stewart ha compiuto 83 anni a giugno ed è l'ultimo campione del mondo sopravvissuto degli anni '60, ma ricorda i volti dei suoi amici e rivali come se fosse ieri.

"Eravamo tutti amici, quella era la cosa grandiosa in quei tempi. Siamo andati in vacanza assieme. Jochen (Rindt, ndr) e Piers Courage, Jimmy Clark e Graham (Hill, ndr). Poi ovviamente anche Bruce McLaren. Abbiamo trascorso molto tempo insieme, eravamo un grande gruppo. Purtroppo, ovviamente, molti sono morti".

Dei cinque nomi che Stewart ha elencato, solo Hill non è morto su una pista. Dunque, si pone la questione: perché farlo? "Non sapevamo fare niente di meglio", ha spiegato Stewart. Poi ha continuato: "Non c'erano vie di fuga, non c'erano barriere. Negli abitacoli dell'auto eravamo sempre seduti sui serbatoi di carburante, erano letteralmente sotto le nostre gambe. Inoltre guidavamo altre auto... guidavamo auto sportive, auto GT, auto Can-Am, auto Indy, auto da turismo... perché i soldi erano relativamente pochi. La prima volta che ho guadagnato un milione di sterline è stato nel 1971 (l'anno del suo secondo campionato del mondo, ndr). Un milione di sterline oggi non è niente rispetto a quanto guadagnano i piloti. Pensate quanto vengono pagati Lewis (Hamilton, ndr) o Verstappen. Noi dovevamo guadagnare una somma decente per la nostre famiglie, perché se ci fosse successo qualcosa... Abbiamo dovuto fare un sacco di gare. Un anno ho fatto nove viaggi attraverso l'Atlantico".

L'aneddoto sulla vittoria del titolo 1969 a Monza: "Gli spettatori all'epoca erano innamorati della F1 tanto quanto lo sono oggi. Forse anche di più. Ci sono delle riprese fantastiche nel film, di Helen (la moglie, ndr) e io che veniamo assolutamente sopraffatti dalla folla. Quando lo guardo oggi, non posso credere che sia stato permesso che accadesse! Abbiamo dovuto lottare per tornare indietro. Siamo scappati nell'ufficio del ragazzo che si occupava della pista e loro hanno fatto irruzione nella sua stanza. Quindi siamo entrati in bagno per sfuggirgli e loro hanno iniziato ad abbattere la porta del gabinetto! Quindi siamo passati da una finestra e loro ci hanno seguiti salendo su un trasportatore Tyrrell, che poi hanno spinto verso l'alto ed è caduto su un rimorchio Dunlop. Semplicemente non succede al giorno d'oggi".

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