La Red Bull ha l'abitudine di fare scalpore da quando è entrata in F1 quasi due decenni fa. È la scuderia che dedica maggiore risorse alla promozione della sua immagine fuori dalla pista, organizzando eventi spettacolari in giro per il mondo, cercando di ottenere nuovi fan soprattutto tra i giovanissimi. Ieri hanno tenuto fede a questa promessa con un evento di presentazione sontuoso tenuto presso un grande stand nel porto di New York negli Stati Uniti. Scelta che ovviamente era strategica e funzionale all'annuncio dell'accordo con Ford, pronta al grande rientro in F1.
Il corrispondente di Formula1.com Lawrence Barretto era presente al Classic Car Club di Manhattan ed ha approfondito alcuni aspetti dei tanti annunci che si sono susseguiti sul palco.
Situato sulle rive dell'imponente fiume Hudson, il Classic Car Club ospita un'esposizione di auto di lusso che il pubblico può visionare e che i suoi membri possono guidare. Ieri è stato la cornice di un annuncio importante e che avrà enormi ripercussioni sul team Campione del Mondo in carica e su tutta la Formula 1.
Quando Honda ha deciso di lasciare la F1, la Red Bull si è trovata improvvisamente senza un contratto per una power unit. Pur avendo raggiunto un accordo a breve termine per ottenere il supporto tecnico del costruttore giapponese, la Red Bull voleva avere il controllo del proprio destino.
Così, il defunto Dietrich Mateschitz, proprietario del formidabile marchio di bevande energetiche, decise di stanziare un'enorme quantità di fondi per costruire internamente la propria divisione power train.
Si trattava di un'impresa colossale, ma in pieno stile Red Bull. I piano alti del team si sono mossi per reclutare i migliori tecnici, anche "rubando" una serie di collaboratori della Mercedes, e ora la divisione conta circa 500 persone, tutte concentrate sulla creazione di una power unit adatta ai nuovi regolamenti, che pongono un forte accento sull'uso della potenza elettrica, e che entreranno in vigore nel 2026.
Proprio il nuovo regolamento, che richiederà anche che i motori funzionino con carburanti sostenibili al 100%, si è rivelato particolarmente interessante per le case automobilistiche mondiali.
Audi ha scelto di costruire una power unit secondo le nuove specifiche e di fare del team Sauber, adesso Alfa Romeo, il proprio team ufficiale a partire dal 2026. Anche Porsche era intenzionata ad entrare nel giro e, a un certo punto, era a un passo dal collaborare proprio con la Red Bull.
Ma quando l'accordo è saltato, è entrata in scena la Ford. Il capo della Red Bull, Christian Horner, sapendo che la nascente struttura power unit della sua squadra la rendeva un'interessante opportunità di investimento, ha rivelato che i colloqui con il colosso americano sono iniziati in Brasile.
Le trattative si sono accelerate rapidamente ed è stato piuttosto semplice definire i dettagli dell'accordo presentato ieri.
Le modifiche al regolamento sulle power unit per il 2026 comporteranno unità più efficienti, alimentate con carburanti sostenibili e dotate di un motore elettrico da 350 kW, ovvero tre volte la potenza elettrica generata dagli attuali motori ibridi.
È qui, insieme alla tecnologia di produzione delle batterie, che Ford può dare il suo contributo. L'azienda americana sta investendo ben 50 miliardi di dollari nello sviluppo di veicoli elettrici e nell'elettrificazione. Il fatto che la Red Bull possa attingervi è significativo, mentre Horner ha parlato anche di ulteriori sinergie e di condivisione di informazioni nell'ambito della R&S (ricerca e sviluppo).
Inoltre, dato che la Red Bull continua a spingere il proprio marchio negli Stati Uniti, il legame con Ford la aiuterà, come dice Horner, a ottenere "una penetrazione ancora maggiore" in quel mercato, godendo anche dei vantaggi finanziari che derivano dall'accordo con una grande potenza automobilistica.
Questo accordo ha molto senso anche per Ford. Il ritorno in F1 è sempre stato nel mirino, ma solo quando la F1 ha presentato le nuove norme sui motori per il 2026 ha preso seriamente in considerazione un ritorno per la prima volta dopo quasi due decenni.
Mark Rushbrook, Direttore Globale di Ford Performance Motorsports, in occasione del lancio, ha detto che l'azienda non era realmente interessata a tornare in un team ufficiale, ma piuttosto come fornitore di power unit. Ford ha contattato alcuni team di F1 per discutere di potenziali partnership e ha ricevuto richieste di informazioni da potenziali nuove scuderie, ma "nessuno di loro sembrava adatto". Poi la Red Bull è diventata un'opzione e improvvisamente le stelle si sono allineate.
Non solo la Red Bull ha già investito molto in una power unit - e quindi eviterà alla Ford di ripartire da zero e di costruire un'operazione completamente nuova con grandi spese - ma è anche il team dominante in F1 in questo momento, con le risorse e la capacità di lottare in testa per gli anni a venire, il che significa che la Ford può raggiungere il suo obiettivo di poter lottare subito per le vittorie.
La Ford ha anche una grande storia in F1. Infatti, è il terzo costruttore di motori di F1 di maggior successo in assoluto. Il loro propulsore Ford-Cosworth DFV è stato tra i più vincenti nella storia della F1, portando alla vittoria piloti del calibro di Lotus, Tyrrell, McLaren e Williams, ed anche Michael Schumacher ha vinto il suo primo campionato con una Benetton motorizzata Ford.
Sebbene la loro ultima incursione in F1 - con Jaguar Racing - sia stata poco fortunata, c'è qualcosa di poetico nel fatto che il loro ritorno, quasi due decenni dopo, avvenga proprio con la scuderia a cui hanno venduto la loro struttura al momento della partenza.
Come i rivali dell'Audi, che entreranno anch'essi a far parte della griglia quando i nuovi regolamenti entreranno in vigore nel 2026, hanno tre anni di tempo per prepararsi al lancio. Fino ad allora, la Red Bull continuerà a lavorare con la Honda, con la quale è tornata campione del mondo, e si concentrerà sulla difesa dei campionati piloti e costruttori.
Non sarà un'impresa facile. La Red Bull ha avuto a disposizione il minor numero di ore di test in galleria del vento e CFD rispetto a qualsiasi altra squadra, grazie al successo ottenuto nel 2022, e queste ore si sono ridotte ulteriormente a causa della penalità inflitta lo scorso anno dalla FIA per aver superato il tetto di spesa 2021.
La Mercedes ha concluso la stagione in rimonta e si prevede che possa rappresentare una minaccia maggiore nel 2023, mentre la Ferrari, che è stata la rivale più vicina a Red Bull nella prima metà della scorsa stagione, nutre buone speranze per l'anno in corso, soprattutto considerando che la sua power unit dovrebbe essere la più forte di tutte. È improbabile che la Red Bull possa ripetere la stagione dominante del 2022, in cui ha vinto 15 delle 22 gare del calendario.
Ma il team gode di un grande slancio emotivo e tecnico ed ha a disposizione probabilmente uno dei più grandi piloti di questa generazione, Max Verstappen, in pienissima forma. Con la strategia a medio-lungo termine annunciata ieri e con l'imminente arrivo della Ford, Red Bull vuole mantenere per molto tempo un pacchetto formidabile e molto difficile da battere.
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Fonte www.formula1.com