Ferrari SF-23, evoluzione estrema. I dettagli della rossa con un solo obiettivo: vincere
14/02/2023 13:25:00 Tempo di lettura: 7 minuti

"Ecco a voi la monoposto che lotterà per il campionato del mondo 2023".
Con queste parole Frederic Vasseur, team principal Ferrari, ha presentato al mondo la nuova Ferrari SF-23, vettura con cui la Scuderia scenderà in pista nella stagione 2023.

Una macchina su cui, senza giri di parole, a Maranello fanno all-in per tornare a vincere il Mondiale e che, come anticipato, rappresenta la logica evoluzione del progetto F1-75, monoposto che bene aveva fatto nel 2022. Una vettura che, a primo impatto, appare lievemente rivista nei colori rispetto a 12 mesi fa, mantenendo il rosso opaco e molti dettagli neri: carbonio in vista per ridurre il peso.

Passando alla sostanza, la SF-23 appare curata nei dettagli, evolvendo ogni area della sua progenitrice, a partire dal muso: stretto, scavato e spiovente, con presa d'aria anteriore per raffreddare il cockpit. Muso che, diversamente dalla F1-75, si ancora al primo flap dell'ala anteriore e non al main plain (curvo nella parte centrale) per pulire i flussi nel sotto vettura.

Ferrari SF-23, evoluzione estrema. I dettagli della rossa con un solo obiettivo: vincere

Al "naso" si ancorano tre flap di corda ridotta, che terminano sugli endplate di forma squadrata, i quali presentano un flap svergolato nella zona esterna. Interamente i flap, oltre a presentare i 5 supporti in stile Mercedes, decadono nella zona laterale per cercare l'effetto "outwash", utile a spostare i flussi all'esterno degli pneumatici anteriori.

Sempre all'anteriore sono stati mantenuti, da regolamento, i cerchi lenticolari e i "copriruota" con soffiaggio nella zona superiore. Importante il lavoro in galleria sulle brake-duct, di dimensioni contenute.

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Parlando di sospensioni rimane il push-rod all'anteriore, mentre il braccetto dello sterzo è stato abbassato in prossimità del triangolo inferiore. Entrambi i triangoli, di fatto, sono lievemente inclinati per indirizzare i flussi verso il basso, dove si è affinato il concetto di doppio fondo tra pancia e pavimento laterale.

Procedendo verso il posteriore, colpiscono gli schermi del fondo all'ingresso dei canali Venturi che, in questa configurazione, hanno la stessa sagomatura presente sulla F1-75, utile a schermare i flussi nella zona dietro le ruote anteriori. Schermi mantenuti allo stesso modo del fondo con lo scalino all'inizio del Venturi.

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Confermati anche i sidepods rialzati a sviluppo orizzontale che, al loro interno, hanno il cono anti-intrusione laterale. Nella zona inferiore è stato accentuato lo "scasso" in stile Red Bull per favorire il passaggio d'aria verso il pavimento.

Al di sopra dei sidepods si hanno gli specchietti, più grandi per regolamento, ancorati al telaio con un supporto orizzontale con chiara funzione aerodinamica, pronto a lavorare in coro con i tre soffiaggi verticali. Mantenuto poi lo svaso caratteristico nella zona delle pance, all'interno del quale sono state alloggiate delle feritoie per lo scambio termico e sono state aperte, rispetto al 2022, due ulteriori prese d'aria.

L'airbox rimane triangolare, per ridurre la sezione frontale dell'auto, affiancato da numerosi flap inseriti. Si notano, infatti, due "corna" laterali, due mircoflap orizzontali più in basso e due flap ad "L" all'attacco dell'Halo (su cui è stato reintrodotto un piccolo diadema) probabilmente, dovranno energizzare il flusso verso l'ala posteriore. Sempre in questa area si è lavorato di fino per ridurre gli ingombri nella parte alta della PU, tanto che i tecnici hanno ricavato una grande shark-finn.

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Al posteriore c'è un'ala posteriore dal main-plain con un "cucchiaio" poco pronunciato, senza nolder sul bordo d'uscita, al cui interno c'è la doppia bean-wing a profili lineari sovrapposti. Il sostegno dell'ala un doppio pilone come nel 2022 (a differenza del pilone unico dei rivali).

Sul fronte motoristico, la nuova nata di Maranello potrà contare su un motore rivisto nei materiali che, almeno al banco, sembra aver dato risultati confortanti in termini di affidabilità (risultati confermati dalla carrozzeria molto aderente alla meccanica e dalle masse radianti che sono state ridotte). Di conseguenza dovrebbe essere possibile beneficiare di un incremento indiretto di potenza, visto che si potranno usare mappature più spinte, utili ad estrarre tutta la cavalleria.

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Sempre al posteriore va analizzato il lavoro sul cambio, rivisto per permettere un restringimento della coca-cola, specie nella zona inferiore. Alla trasmissione, come nella passata stagione, è ancorata la sospensione pull-rod, con i triangoli orientati verso la parte anteriore della scatola del cambio.

Indubbiamente, sembra che a Maranello si sia lavorato sodo, e conferma ne è la ricerca del dettaglio su questa monoposto che, ad un primo sguardo, si rivela interessante e gradevole. Purtroppo però, l'estetica poco conta nel motorsport in quanto, come ripeteva ogni anno Luca Di Montezemolo, "Non importa se una macchina sia bella o brutta, l'importante è che sia vincente".

Sulla carta però, gli ingredienti affinché questa vettura sia vincente sembrano esserci anche se, come sempre, solo la pista potrà stabilire dove questa SF-23 potrà arrivare. Pista che, già dai test della prossima settimana in Bahrain, inizierà a giudicare una Rossa che ha come obiettivo dichiarato quello di tornare a vincere un mondiale che a Maranello manca da troppi anni.

Foto media.ferrari.com

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