Ferrari, retroscena sugli addii di Rosato e Giacobazzi. Turrini: «Gino si occupava di 'politica' e...»

Come sappiamo, tra novembre 2022 e inizio 2023 ci sono stati grandi cambiamenti in casa Ferrari. Prima le dimissioni di Mattia Binotto, poi l'arrivo di Frederic Vasseur e infine il saluto di alcune figure importanti per il team di Maranello. Gino Rosato e Jonathan Giacobazzi, ad esempio, hanno interrotto il proprio rapporto col Cavallino a fine febbraio, dopo anni e anni di onorato servizio. Contrariamente a quanto si vociferava, però, lo hanno fatto di loro spontanea volontà (proprio come l'ex team principal). A rivelare il retroscena è Leo Turrini tramite le colonne di quotidiano.net.

Le rivelazioni di Leo Turrini

"Mi dispiace che Jonathan Giacobazzi, dopo dieci anni spesi nel cuore del reparto corse, abbia deciso di uscire dall’azienda", afferma Turrini su quotidiano.net. Poi aggiunge: "Non è un tecnico, non c’entra con la (in)efficacia della monoposto. In compenso, assicurava alla Rossa un generoso, manageriale contributo di passione. Una passione che veniva da lontano, dai tempi in cui la sua famiglia sponsorizzava Gilles Villeneuve. Peccato, è una perdita".

Venendo a Rosato, invece, Turrini scrive: "Ed è una perdita, ne scrivo perché alcuni tra voi me lo hanno chiesto, l’addio di Ginone Rosato". "Anche qui, attenzione!, non si tratta di un ingegnere. Quindi siamo sempre su un terreno estraneo alle prestazioni della macchina. Gino si occupava di “politica” nel senso buono del termine. Non condivideva più le scelte della proprietà", rivela il giornalista.

Insomma, a quasi due settimane dall'uscita della notizia, adesso conosciamo sicuramente qualche dettaglio in più riguardo l'addio di due elementi storici del Cavallino.

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