Senna a Donington '93, Patrese: «Interrogativi 'veri' dopo la gara. Non voglio sminuire ma...»
11/04/2023 12:00:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Sono trascorsi precisamente trent'anni dall'11 aprile 1993, quando, sul circuito di Donington, andò in scena il Gran Premio d'Europa. Un Gran Premio passato alla storia per una prestazione mostruosa, parliamo ovviamente di Ayrton Senna. Il brasiliano, reduce da una qualifica abbastanza complicata, scattò male in partenza retrocedendo al quinto posto. Ma poi diede vita a quello che viene ricordato come il "Giro degli Dei".

Dopo le prime due curve, infatti, aveva già superato sia Michael Schumacher che Wendlinger, quest'ultimo all'esterno in prossimità dell'Old Hairpin. Damon Hill gli si arrese solo due curve più tardi, alla McLean's. Senna completò poi la rimonta superando anche Prost per la testa della corsa. Da quel momento il primato della sua McLaren fu inattaccabile: andò a vincere la gara - disputatasi in condizioni prevalentemente di bagnato - facendo registrare il giro veloce passando dalla corsia dei box. 

Il commento di Riccardo Patrese

Senna a Donington ''93, Patrese: «Dopo la gara interrogativi ''veri'', rimasti senza risposte»

Al Gran Premio d'Europa '93 partecipò anche Riccardo Patrese, su Benetton, tagliando il traguardo in quinta posizione. Intervenuto ai microfoni di Autosprint, il classe 1954 racconta: "Ho avuto giorni assolutamente migliori, sul bagnato. E se vogliamo parlare del Gp d’Europa 1993, facciamolo ma diciamola tutta...". Patrese preferisce passare "a quello che segretamente ci dicevamo tra noi piloti, piuttosto stupiti nel vedere ciò che era successo, con Ayrton che praticamente sul bagnato aveva rifilato un giro a tutti".

Quindi, l'ex pilota prosegue affermando: "Se a casa un tifoso lucida il poster in camera, i rivali nel dopo gara fanno altri ragionamenti. Tipo questo: per caso aveva qualcosa di particolare nel traction control che faceva andare la sua McLaren assai meglio di ogni altra macchina? Nella sua squadra gli avevano trovato una soluzione o un settaggio non voglio dire irregolari ma particolari tanto da avere a disposizione una specie di arma decisiva, per rendere ancor più efficaci le immmense capacità di Senna?".

I "sospetti" della concorrenza, tuttavia, restarono "soltanto domande". Poi Patrese aggiunge: "Ma interrogativi veri, perché ti ho sinceramente restituito ciò che ci dicevamo nell’immediato dopo gara e quel che sussurravano i piloti più direttamente battuti da Senna. Le risposte, in fondo, nessuno le ha poi cercate né trovate. Solo che di quella grande prestazione di Senna è un po’ rimasto questo interrogativo. Cosa aveva, quel giorno di fenomenale la sua McLaren? Oppure fu solo farina del sacco del top driver?".

Al che Patrese si lancia in un'analisi che definisce "più onesta possibile". Eccola: "Senna sul bagnato era un vero meastro, ma io non andavo mica piano. Un passo indietro: Imola 1991, piove. Lo ricordi? Io quel giorno parto primo e a Senna lo saluto, tanto che dopo una decina di giri gli ho dato altrettanti secondi, quasi uno a passaggio. Chiaro? Poi mi dice male e si rovina tutto, ma il discorso fila. Vuoi un altro giorno di pioggia da me ben battezzato? Canada 1989, con la Williams-Renault. Vado in fuga e ho una vita sul mio compagno di squadra Boutsen, poi mi si stacca il fondo, rallento e arrivo ben dietro, così vince Thierry. Però fin lì volavo sul bagnato e Senna c’era ma stava dietro. Tutto ciò lo dico per sostenere che Ayrton era il più forte, tuttavia a Donington 1993 il distacco,
le prestazioni e il passo erano così differenti dagli altri, da far sorgere qualche dubbio".

La domanda è: com’è possibile che ha doppiato tutti? "Fino a prova contraria tutto regolare, per carità, ma magari quella vittoria fu ottenuta non “malgrado” la McLaren, ma marari “grazie anche” a una McLaren settata perfettamente e con un traction control migliore rispetto a quello di tutti noi. E non dico questo per sminuire niente o nessuno, ci mancherebbe, ma solo per riferire correttamente i quesiti che in tanti ci ponemmo a gara finita... Per il resto, la mia stima su Senna resta tanta e la sua bravura assoluta e mai in discussione. Eppure di quella corsa mi torna in mentre soprattutto ciò che ti ho appena confidato...", conclude Patrese.

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Foto copertina Facebook Patrese; Foto interna www.twitter.com


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