DENTRO IL PADDOCK - Il dominio Red Bull, il «silenzio protratto» della Ferrari e... Parla Giorgio Terruzzi
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Un Mondiale, per il momento, a senso unico, che vede la Red Bull dominare in ogni circostanza. Una doppia crisi, quella che stanno attraversando Charles Leclerc e la Ferrari, lontanissimi dai livelli toccati l'anno scorso di questi tempi. Il tutto in un contesto inedito, contrassegnato da «una sorta di silenzio protratto».

Con la sua solita lucidità, un'autorevolissima firma del giornalismo italiano, nonché grande esperto di Formula 1, ha analizzato le principali vicende del Circus ai nostri microfoni, soffermandosi anche su temi che riguardano il passato - come ad esempio il "Crashgate" - ed il futuro prossimo. Stiamo parlando di Giorgio Terruzzi. Di seguito l'intervista. 

L'intervista a Giorgio Terruzzi

DENTRO IL PADDOCK - Il dominio Red Bull, il «silenzio protratto» della Ferrari e... Parla Giorgio Terruzzi


Le sta piacendo questo Mondiale?

"Dal punto di vista agonistico è un po' tutto già scritto. Perché l'idea che qualcuno riesca a prendere Verstappen mi sembra un po' remota. Poi siamo alla terza gara su ventitré, quindi va bene: porte aperte ad ogni possibilità. Però, insomma, ad oggi mi sembra abbastanza difficile che qualcuno riesca ad insidiare quella macchina lì e quel pilota lì. C'è da divertirsi dal secondo in giù...".

Vasseur ha definito «troppo leggera» la penalità inflitta alla Red Bull per la violazione del budget cap. Lei cosa ne pensa?

"Questo è un vecchio discorso, lo dicemmo tutti quando venne comunicata quella decisione. Certo che è una penalità risibile. Soprattutto pensando a un anno come il 2021, con quel finale lì. Ma questa non è una novità, è una cosa di cui già abbiamo discusso durante la scorsa estate".

Recentemente ha sottolineato la mancanza di una figura di riferimento alla Ferrari. Può approfondite tale concetto?

"C'è una sorta di silenzio protratto, anche nei momenti critici, da parte dei vertici. Questa è una novità assoluta perché non era così con Enzo Ferrari, non era così con Montezemolo e non è stato così con Marchionne. Ognuno ha il suo carattere e il suo stile. Forse, però, far sentire ogni tanto la voce del padrone, o per sostenere o anche per far sentire pressione politica - e non per fare guerra politica -, potrebbe servire".


Secondo lei, si rischia di dover cambiare nuovamente in vista del 2026?

"Non penso, non se lo possono permettere. Tra l'altro il problema è tecnico: il team principal gestisce un gruppo di tecnici, ma non è lui che fa la macchina".

Però è lui che sceglie le figure...

"Sì, ma non è semplice farlo. Se prendi un tecnico da un'altra squadra deve star fermo un anno (gardening, ndr). Devi convincerlo a venire a vivere a Maranello, in una situazione di instabilità e pressione che nessun team ha. La vita alla Ferrari è diversa dalla vita di chi lavora alla Red Bull o alla Mercedes. Chi conosce il nome del progettista che ha sbagliato la Mercedes l'anno scorso? Nessuno. In Ferrari sbagli una vite e vai sui giornali una settimana. Non è semplice: devi trovare delle persone di primordine, e già questo non è facile, perché sono accasate; devi convicerle a trasferirsi in Italia, a Maranello, cosa che spesso è una complicazione, soprattutto per chi ha famiglia. In più con la prospettiva di arrivare in una squadra dove ogni errori si paga tre volte".

Sei le fosse in Leclerc cosa penserebbe in questo momento?

"Sono un fan di Leclerc, lo considero un pilota di assoluto valore. Credo che per lui sia un po' frustrante dover rimandare ancora un anno il progetto di diventare campione del mondo. Pur lasciando la porta aperta a qualsiasi possibilità, l'inizio di stagione suggerisce che sarà arduo pensare di farcela. Per cui, mi metto nei suoi panni e capisco una certa fatica, una certa frustrazione. Lo dico da tifoso, non per criticare: trovarsi con sei punti dopo tre gare - tra l'altro con il compagno davanti in classifica - rappresenta un bilancio un po' inquietante per lui. Poi, siccome è un ragazzo di primordine dovrà trovare il modo di uscirne".

Eventualmente dovesse decidere di lasciare la Rossa, Leclerc potrebbe fare una scelta diversa da Red Bull o Mercedes?

"Ha un contratto con la Ferrari fino al 2024, e non credo che valga la pena ragionare su altre squadre. Red Bull e Mercedes sono a posto con una prima guida conclamata, la Mercedes ne ha addiritura due".

A proposito della Mercedes, come si può interpretare il fatto che Hamilton ancora non ha rinnovato?

"Hamilton credo sia un po' in difficoltà di fronte a un compagno molto forte. Però sta dimostrando di essere un pilota di primordine, integro, e - peraltro - disciplinato. Non ha mai fatto una polemica interna, e penso alla vittoria di Russell in Brasile con lui dietro. Credo che voglia provare quest'anno a stare avanti a Russell. E questa cosa, secondo me, ha un peso sul suo futuro...".

Caso "Crashgate", Massa riuscirà a prendersi il titolo?

"Queste sono missioni impossibili, a mio parere. Sono tutte cose passate in giudicato, vecchie. Faccio fatica a pensare che un titolo del 2008 possa essere riassegnato nel 2023".

Tornando all'attualità: si può definire la sverniciata di Verstappen ad Hamilton come il tentativo mal riuscito di avere una Formula 1 spettacolare?

"Il problema è che se hai una squadra che è nettamente più forte, puoi creare qualunque altra initizativa, ma c'è una squadra che vince quasi certamente. È un discorso complesso... L'intenzione dichiarata di Liberty Media è quella di dare più spessore spettacolare agli eventi, ma non semplicemente con ciò che accade in pista. E penso all'organizzazione di una serie di iniziative attorno al Gran Premio che coinvolgono tante persone. Poi l'incremento delle Sprint Race al sabato e addirittura una doppia qualifica a partire da Baku. Ma più di tanto non puoi fare: se hai uno che vince non puoi fermarlo".

Russell ha detto 'la Red Bull si sta nascondendo per evitare che la FIA cambi le carte in tavola'...

"Non puoi cambiare le regole in corsa. Nel 2022 c'era un problema - un po' strumentalizzato - che evidenziava il saltellamento delle macchine, quest'anno non mi pare ci siano elementi in questa direzione. Credo che qualcosa di più serio potrebbe accadere se si verificassero altri sforamenti del budget cap. In tal caso, le penalità sarebbero più aspre".


Aspre a tal punto da spingere i team a rinunciare all'obiettivo di agguantare la Red Bull?

"Io credo che tu devi rendere la macchina più efficiente, intanto. Il resto, sono ragionamenti un po' fantasiosi, non è che uno sfora le regole per partito preso. Non si può vivere così, altrimenti diventa una giungla. Al primo controllo, l'anno scorso, hanno trovato delle irregolarità. Ma non è che puoi dire «evadiamo le tasse, tanto le multe...». Non si può far così altrimenti diventa un inferno".

Cosa prospetta per il prosieguo di campionato?

"La Ferrari deve incrementare le prestazioni nelle curve veloci o medie, ciò significherebbe ridurre il consumo delle gomme sul passo e recuperare su Mercedes - che a sua volta sta lavorando ad un'evoluzione della macchina - e su Aston Martin. Questa è la fotografia di oggi. Poi se qualcuno da qui al prossimo mese e mezzo trova delle soluzioni più felici, tanto meglio. Ma i miracoli nella Formula 1 non esistono. Non esistono strumenti extra-agonistici-sportivi per cambiare l'esito di un campionato. Soprattutto di fronte una supremazia tecnica della Red Bull così evidente. Però, mai dire mai, questi anni ne abbiamo viste di tutti i colori...".

A cura di Giuseppe Canetti

RIPRODUZIONE CONSENTITA CITANDO LA FONTE 

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Foto copertina Facebook Terruzzi; Foto interna Facebook Terruzzi


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