La nuova organizzazione del calendario che potrebbe essere il futuro della Formula 1
21/04/2023 11:55:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Non è una novità che la Formula Uno stia diventando sempre più popolare, attirando tifosi da tutto il mondo. Per questo motivo, negli scorsi anni sono arrivati diversi nuovi circuiti in calendario, dall'Olanda al Qatar, passando per Miami, Las Vegas e Imola. Ma i possibili candidati non si fermano qui: nell'ultimo periodo, infatti, nuovi nomi sono usciti alla ribalta, per ospitare per la prima volta, o dopo molti anni, il circus. Si è parlato di un ritorno in Sud Africa e in Germania e l'arrivo di Londra, Seul, Valencia e un possibile quarto GP negli Stati Uniti. Come accontentare tutte queste richieste quindi?

Secondo Stefano Domenicali, e come riportato da RacingNews365, la soluzione sta in un calendario a rotazione. Di conseguenza, si correrà in una località solo ad anni alterni, come già successo tra Nürburgring e Hockenheim negli anni passati. Questo metodo sarebbe favorevole non solo alla FOM, ma anche ai governi o ai privati, chiamati ogni anno a pagare una somma ingente per ospitare la Formula Uno. Con le gare a rotazione, invece, le tasse di iscrizione si ridurrebbero al 50%, o addirittura al 30% qualora si accettasse di gareggiare in un certo luogo ogni 3 anni.

I problemi di questo sistema

La nuova organizzazione del calendario che potrebbe essere il futuro della Formula 1

Già le città di Barcellona e Valencia hanno pensato di fare questa organizzazione, facendo ospitare in GP di Spagna in una delle due città ad anni alterni. Tuttavia, a loro, così come alle due città tedesche, si è presentato un problema economico da non sottovalutare: il tempo per far rientrare i costi per il rinnovo delle infrastrutture e delle operazioni logistiche sarebbe troppo dilazionato. Facciamo un esempio: se vengono spesi 10 milioni di euro per migliorare una parte di un circuito che è in programma di stare in calendario, la spesa si può dilazionare in 2 milioni per anno. Tuttavia, se ci fosse una rotazione, potrebbero servire 10 o 15 anni per ammortizzare la spesa.

Così facendo, se da un lato si guadagna l'attenzione di molti tracciati, dall'altra si rischia di perdere località storiche, tra cui Zandvoort e Silverstone. Questo potrebbe accadere poichè le piste sono molto legate alla presenza di eroi locali, rispettivamente Max Verstappen e Lewis Hamilton, i quali hanno già annunciato che non staranno nello sport ancora a lungo. Ipotizzando che ci sia un calendario a rotazione, le piste ospiterebbero solo 5 gare nei prossimi 10 anni e, tenendo conto che l'attenzione del pubblico diminuirà quando i loro beniamini se ne saranno andati, i debiti non saranno risanati in tempo. Allo stesso modo, come hanno scoperto i circuiti i Germania, i tifosi non sono molto propensi a prendere dei biglietti ben due anni prima di un evento. 

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