20 aprile 2003: la commovente vittoria di Schumacher al GP di San Marino
20/04/2023 20:10:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Prima di iniziare questo articolo vorrei chiedere: dove eravate 20 anni fa? Alcuni di voi magari non c'erano ancora, o erano molto piccoli, mentre altri magari erano già incollati allo schermo del televisore a vedere la Formula Uno. Chi lo era, di certo si ricorderà l'emozione del Gran Premio di San Marino, tenutosi il 20 aprile 2003.

Quell'anno tutto partì in salita per la Ferrari. Dopo un 2002 dominante, con un mondiale chiuso in anticipo a Magny Cours, nessuno degli avversari sembrava in grado di fermare il connubio perfetto del Cavallino guidato da Michael Schumacher. Tuttavia, la Federazione, non contenta dello strapotere della squadra di Maranello, cambiò di corsa il regolamento tra il 2002 e il 2003 con il pretesto di maggiore sicurezza (e poi non si dice che la storia si ripete...). Con la nuova stagione, infatti, si introdusse un nuovo format di qualifica: non più 12 giri alla ricerca del tempo migliore, bensì uno solo da eseguire, tra l'altro, con la vettura piena di carburante. I primi tre Gran Premi non erano stati felici per il Kaiser poichè in nessuno aveva agguantato un podio. Ma il peggio doveva ancora venire.

Pochi giorni prima del Gran Premio di San Marino, i fratelli Ralf e Michael Schumacher furono avvertiti che la loro madre, Elizabeth, era in fin di vita. Malata da tempo di tumore, non rispondeva più alle cure. Ferrari comunicò prontamente a Bernie Ecclestone di essere pronti a schierare il terzo pilota, Luca Badoer. Nonostante il periodo difficile, il sabato avvenne un fatto straordinario: la pole position fu conquistata di forza, o forse di rabbia, dolore e amarezza, da Michael Schumacher. Al secondo posto, accanto a lui sulla griglia, suo fratello Ralf alla guida della Williams. Poco dopo si scoprì che prima di scendere in pista i due tedeschi avevano ricevuto una telefonata che comunicava che alla madre mancavano poche ore di vita. Perciò, finito il lavoro del sabato, volarono in segreto subito a casa, dove Elizabeth spirò nella notte. 

Già il paddock parlava di una sostituzione per i due fratelli, ma nuovamente la domenica accadde l'impensabile: gli Schumacher arrivarono a Imola, visibilmente affranti, contro ogni previsione. Presero posto nelle loro vetture, uno accanto all'altro, pensando a chissà chi o a chissà cosa. E una volta spenti i semafori ingaggiarono una feroce battaglia. Ralf passa Michael in partenza, ma poi viene sorpassato a sua volta. I due passano giro dopo giro in un tango, monopolizzando la pista, scambiandosi di continuo le posizioni. Sembrava non ci fosse nessun altro a parte loro. Alla fine fu Michael a tagliare per primo il traguardo, mentre il fratello arrivò quarto. 

Nel parco chiuso, gli avversari si avvicinarono subito al vincitore e il suo compagno, Barrichello, lo strinse in un abbraccio. Sul podio non ci fu nessun festeggiamento, ma solo lacrime contenute e occhi rivolti al cielo, di sicuro per cercare lo sguardo di qualcuno. Sceso dal podio, il Kaiser non partecipò alle solite interviste, che furono sostenute da Jean Todt.

Foto copertina pbs.twimg.com

Foto interna twitter.com


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