È un intervento pieno di ricordi, e forse anche di amarezza, quello che Leo Turrini propone tra le colonne de IlQuotidiano.net. Lo spunto di riflessione del giornalista parte da un aneddoto: un ragazzo si avvicina a lui dopo uno spettacolo, si fa una foto e dice che questa Formula 1 sarebbe bellissima se solo vincesse la Ferrari. Questa è una frase con cui molti italiani possono facilmente essere d'accordo, nonchè è una breve e intensa dichiarazione di amore e di passione.
In questo periodo, circa un anno fa Charles Leclerc vinceva il GP d'Austria, siglando il suo ultimo successo, ad oggi, con la Rossa. Il weekend dopo ci sarà il trionfo di Sainz in quella stagione che, giudicando dagli inizi, doveva essere il momento della rinascita di Maranello. Da quel mese di luglio, quasi tutte le gare sono state vinte da un pilota della Red Bull. Di fronte a questo, il giornalista afferma che, in effetti, in Italia le vittorie della Ferrari sono il criterio di valutazione
"Quanti tra noi all’epoca tuonavano contro lo scempio di una categoria, chiamiamola così, assassinata dalla brama di denaro di chi la governa? Ecco, forse da parte di tutti non guasterebbe un minimo di equilibrio in più, nei giudizi. Non dimenticando mai che, almeno in Italia, i risultati della Ferrari sono il metro di tutto", ha scritto Turrini. "Prima di Le Mans, onestamente il Wec interessava a quattro amici al bar. Se ne ospitavo qualcuno qui, sembrava una divagazione inutile. E che sarà mai un campionato dominato in esclusiva dalla Toyota? Adesso, per la 6 Ore di Monza sono stati venduti più di settantamila biglietti. Se tra Leclerc e Sainz vincessero un paio di gare qui a luglio, all’altra Monza ci sarebbe il tutto esaurito, a settembre"
Il giornalista ha poi aggiunto che questa è la normalità in Italia, e ha raccontato un aneddoto con protagonista Irvine nel 1999: "Dopo lo schianto di Schumi a Silverstone, sembrava tutto finito. Andai allo Spielberg e mi sentivo Silvio Pellico, condannato ad una dolorosa resurrezione. Invece Irvine fece quello che fece e ricominciò una delle estate più incredibili della mia vita randagia di testimone. Perché sempre lì si torna, con buona pace degli immemori. Al risultato della Ferrari".
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