Massa, continua la battaglia legale contro la FIA per riavere il titolo 2008
19/08/2023 06:20:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Ad aprile Felipe Massa ha manifestato l'intenzione di intraprendere un'azione legale per contestare il risultato del campionato mondiale di Formula 1 del 2008, perso contro Lewis Hamilton per un solo punto. Felipe ha agito sulla base delle informazioni fornite dall'ex capo della F1 Bernie Ecclestone, il quale durante un'intervista aveva rivelato di essere a conoscenza che Nelson Piquet Jr si fosse schiantato deliberatamente durante il GP di Singapore per favorire la vittoria del compagno di squadra Fernando Alonso, e che dunque quella gara poteva essere annullata, facendo perdere così il titolo all'inglese in favore della Ferrari.

Dopo aver messo insieme un team legale, Massa ha ora inviato una lettera di reclamo alla FIA e alla FOM, che illustra i dettagli del caso che il brasiliano intende portare avanti in tribunale. Secondo quanto riportato da motorsport.com, i legali sostengono che il brasiliano è stato "vittima di una cospirazione", con la FIA e la FOM che hanno deliberatamente omesso di prendere provvedimenti anche dopo essere venuti a conoscenza del caso. La lettera, indirizzata all'amministratore delegato della F1 Stefano Domenicali e al presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem, sostiene che il "motivo di evitare uno scandalo" da parte dei due organismi è costato al 42enne brasiliano decine di milioni di euro in mancati guadagni e bonus.

La lettera dei legali di Massa

Massa, continua la battaglia legale contro la FIA per riavere il titolo 2008

Nella lettera presentata dai legali di Felipe Massa si legge: "In poche parole, il signor Massa è il legittimo campione piloti del 2008, e la F1 e la FIA hanno deliberatamente ignorato la cattiva condotta che lo ha privato del titolo. Il signor Massa non è in grado di quantificare completamente le sue perdite in questa fase, ma stima che esse possano superare le decine di milioni di euro. Questo importo non copre le gravi perdite morali e di reputazione subite dal signor Massa".

Nonostante tutto però, è molto curioso il fatto che Ecclestone dichiari di non ricordare di aver pronunciato queste parole durante qualche intervista, e di non essere nemmeno stato contattato dall'ex pilota di Formula 1, o dai suoi avvocati: "Ad essere sincero, non ricordo nulla di tutto ciò", ha dichiarato il 92enne a Reuters. "Di sicuro non ricordo di aver rilasciato l'intervista".

Stando però al regolamento della FIA non sono ammesse proteste dopo una gara, e il diritto di richiedere una revisione scade 14 giorni dopo una competizione, e quattro giorni prima della data della cerimonia di premiazione FIA di quell'anno. Inoltre, il sistema giudiziario della FIA stabilisce chiaramente che l'autorità più alta per emettere una sentenza è la Corte d'Appello Internazionale indipendente e che tutte le persone coinvolte in un campionato accettano di rispettarla.

In teoria, il brasiliano potrebbe chiedere il parere del Tribunale arbitrale dello sport, che però non ha giurisdizione sulla FIA. Lo statuto della FIA stabilisce che il CAS può essere coinvolto però solo in questioni relative alla Commissione disciplinare antidoping della FIA.

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Foto copertina twitter.com

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