Max Verstappen è nel suo momento di forma migliore: a bordo di una macchina quasi perfetta, l'olandese non ne sbaglia una. Ormai, i risultati del gran premi sembrano anche scontati, il che lascia gli appassionati poco soddisfatti. Eppure il 25enne non è del tutto contento. Negli ultimi mesi, infatti, il giovane si è più volte espresso in modo negativo nei confronti di come la Formula 1 stia gestendo il suo crescente successo. In particolare, sono le Sprint Race che non lo convincono, insieme ad altri marchingegni che Domenicali e colleghi vogliono mettere in piedi per aumentare il brio e l'azione in pista.
L'entusiasmo e l'amore per questo sport, quindi, rischiano di venire meno per il due volte campione, come ha ammesso in una recente intervista al De Telegraaf: "Sono preoccupato per lo sport che ho sempre amato. E mi piace ancora, ma fino a un certo punto. Non è che io sia completamente contrario al cambiamento, come a volte si dice. Ma devono essere gli aggiustamenti a giovare alla Formula 1. Perché devi cambiare certe cose quando vanno bene? Penso che una sessione di qualifiche tradizionale sia ben organizzata. Non dovrebbe essere solo una questione di soldi"
“La gente potrebbe pensare: guadagna un sacco di soldi, di cosa si lamenta quel ragazzo? Ma si tratta di benessere, di come vivi le cose e non di quanto guadagni. A volte credo di dover fare troppe cose e non farle. Poi a volte penso: ne vale ancora la pena?", ha continuato Verstappen.
L'olandese si è spinto al punto di minacciare un suo possibile ritiro dalle competizioni se la Formula 1 si spingerà troppo oltre. Stefano Domenicali non è rimasto particolarmente scosso da queste parole, ritenendole una vuota minaccia. Eppure ormai si è capito quanto sia imprevedibile il nativo di Hasselt. Al momento, il suo contratto prevede che lui rimanga nei circus fino al 2028, ma c'è un evento che potrebbe cambiare le carte in tavola.
“Mi potrei ritirare se il motore del 2026 sarà molto brutto e drammatico, penso. Non mi aspetto che una squadra crolli così, con tutte quelle brave persone che lavorano con noi. Però sempre succedere in questo sport che tu non stia andando bene come gruppo, quindi si tratta di cambiare prospettiva. Ma in effetti, non mi vedo girare a metà classifica per tre anni. Allora preferirei restare a casa o fare qualcos'altro. Ma ancora una volta, non credo che accadrà", ha ammesso il due volte campione del mondo.
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