Con quindici delle ultime sedici gare vinte dalla Red Bull, alcuni spettatori si sono lamentati della monotonia della Formula 1. Certo, dietro questo successo c'è un grande lavoro che deve essere riconosciuto, ma bisogna ammettere che a volte manca l'adrenalina di sapere chi sarà il primo a tagliare il traguardo. Anche gli stessi piloti spesso scherzano sul margine che Verstappen al secondo classificato, o il tempo che ci metterà per rimontare e passarli.
Stefano Domenicali ha più volte ripetuto nelle interviste che il dominio di un costruttore non sta rovinando lo sport, come si vede anche dalle tribune sempre strapiene nei vari circuiti. Eppure, ci sono dei dati che potrebbero non piacere al manager italiano. Autosport, infatti, ha dimostrato che dallo scorso anno ai giorni attuali il numero di menzioni social è sceso precipitosamente, da 6,14 milioni a 1,83. Allo stesso modo, anche la quantità di persone raggiunte è passata da 61,73 milioni nel 2022 a 22,16. Inoltre, gli account della Formula 1 hanno guadagnato "solo" 489,7 milioni di seguaci da gennaio ad oggi, contro i 911 milioni della passata stagione.
Bisogna sottolineare, però, che il calo non è da attribuire solo alla Red Bull. Il mondiale dello scorso anno, infatti, viveva di rendita rispetto al successo della lotta tra Hamilton e Verstappen avvenuta qualche mese prima, che aveva fatto impennare in modo vertiginoso gli ascolti. Un nuovo regolamento e i duelli tra Leclerc e Verstappen nei primi GP hanno catturato di nuovo l'attenzione di molti, ma quando si è capito che i costruttori di Milton Keynes non avrebbero lasciato che le briciole agli avversari l'interesse è preso calato.
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