Patrese, dal titolo GT al sogno di Le Mans: «Oltre a mio padre mi ispiro a Hamilton»
07/10/2023 17:40:00 Tempo di lettura: 4 minuti

L'italia del motorsport che vince non si limita solo al volante di una Formula, oggi vi riportiamo le parole di Lorenzo Patrese, giovane pilota diciottenne che quest'anno ha trionfato con una gara d'anticipo nella classe Silver del GT World Challenge in coppia con Alex Aka nel campionato Sprint.

Lorenzo, figlio di Riccardo Patrese, dopo aver affrontato il Campionato Italiano Gran Turismo, ha deciso lo scorso anno di fare il salto di categoria e competere contro grandi nomi come Valentino Rossi o Raffaele Marciello. Il padovano quest'anno, oltre ad aver preso parte con Aka al campionato sprint, ha anche disputato quello Endurance sempre affiancando il tedesco e con l'italiano Pietro Delli Guanti.

Patrese si racconta

Patrese, dal titolo GT al sogno di Le Mans: «Oltre a mio padre mi ispiro a Hamilton»

Intervistato da Sky Sport Italia Lorenzo Patrese ha valutato così la sua seconda stagione: "Sicuramente è stata una stagione molto positiva. Il nostro obiettivo era essere competitivi per il campionato e lo siamo stati, vincendolo già con una gara d’anticipo. Siamo molto contenti. La gara che mi è piaciuta di più è stata la 1000 km al Paul Ricard: abbiamo avuto dei problemi in qualifica e siamo partiti 50° su 55 macchine, ma in sei ore di gara siamo riusciti a rimontare al quindicesimo posto assoluto e al primo posto in categoria. Questa è la gara che mi ricordo di più perché dopo le qualifiche eravamo tutti un po’ demoralizzati, ma motivati a fare una grande rimonta. Non ci saremmo mai aspettati una rimonta simile". Il padovano ha poi aggiunto: "Ad inizio stagione era tutto nuovo, team e compagni, quindi non sapevo cosa aspettarmi, ma già dalla prima gara a Monza eravamo competitivi".

Lorenzo ha poi rivelato come in futuro vorrebbe cambiare categoria spostandosi così dal GT ai prototipi per inseguire un suo grande sogno: "La mia ambizione è sicuramente passare ai prototipi, sarebbe il mio sogno e il mio obiettivo. A lungo termine, sarebbe vincere la 24 Ore di Le Mans".

Parlando di suo padre Riccardo ha invece dichiarato: "Al contrario di quello che si può pensare, non è stato mio padre a spingermi a cominciare a correre. In realtà, mio padre mi ha indirizzato in un mondo completamente diverso, che è l’equitazione: dopo che ha smesso di correre, ha cominciato a montare a cavallo, quindi fin da piccolo mi ha messo nel mondo dei cavalli. Poi quando sono cresciuto, ho cominciato a scoprire quello che aveva fatto nella sua carriera e da lì ho cominciato a chiedere a mio padre di provare. All’inizio la risposta è stata no, ma insistendo un po’ alla fine mi ha fatto provare. È da lì che è nata questa passione".

"Da mio padre ho imparato tanto. Mi ha spiegato come guidare in pista, ma soprattutto come comportarmi, ad esempio l’atteggiamento con gli ingegneri, lo spirito di squadra. Mi ha insegnato tanto in questo ambito".

Il giovane italiano ha poi concluso la sua intervista parlando del pilota al quale si ispira maggiormente: "Oltre a mio padre, mi ispiro a Lewis Hamilton nella Formula 1 moderna. Non solo per il suo stile di guida, ma anche per il suo comportamento, per quello che fa all’interno dei box. Mi piace davvero come lavora, il suo spirito di squadra, la sua motivazione anche nei momenti duri".

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