Brundle difende la Ferrari: «Gli stewards non possono cambiare le regole, ma...»

Il caso della penalità inflitta a Carlos Sainz al GP di Las Vegas ha diviso il paddock di Formula 1, mettendo in luce, nuovamente, alcuni limiti del regolamento. Lo spagnolo, infatti, si è trovato vittima di una situazione in cui non aveva colpe, essendo che era dovere dei responsabili del circuito controllare che i tombini fossero a livello della strada. E, comprensibilmente, non ci sono codici riguardo a come agire in queste circostanze, dato anche la loro assurdità.  

Diego Ioverno e i suoi uomini hanno cercato una deroga, ma gli stewards, quasi scusandosi, gliela hanno negata. Questo è quanto riportano i documenti della FIA, sebbene alcune voci, non del tutto chiare, sostengano che ci sia stata una votazione tra team principal sulla questione, e che solo la Mercedes abbia votato a favore delle 10 posizioni in griglia. Non avendo raggiunto l'unanimità delle opinioni, alla Ferrari non c'è stato altro da fare se non accettare la sfortuna. 

Commentando il GP di Las Vegas sul sito di Sky Sport UK, Martin Brundle si è espresso a merito di questo episodio, affermando che è delicato giocare con l'interpretazione delle regole, lasciando troppo potere nelle mani dei giudici, come già successo ad Abu Dhabi due anni fa. Eppure è necessario un compromesso: non ci possono regole per ogni caso, ma basta aggiungere qualche "scorciatoia". "Ci sono centinaia di pagine di regole tecniche e sportive per la Formula 1, ma nessuna ha permesso ai commissari di chiudere, legalmente, un occhio davanti a situazioni che sembrano ingiuste. È pericoloso scrivere una clausola e creare un precedente in cui gli stewards possono ignorare un codice a favore del buon senso in situazioni di forza maggiore, anche se ogni altro team e corpo organizzativo concorda. Ma bisogna davvero aggiungere qualche parole, con i dovuti controlli e precauzioni, affinchè si possano prendere delle libertà senza paura di ripercussioni", ha scritto l'esperto. 

Foto copertina x.com

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