Nel corso della stagione 2023 ci sono state molte speculazioni sul futuro della carriera di Charles Leclerc. Il monegasco è vincolato a Maranello fino al 2025, ma alcune voci, scaturite soprattuto dal malumore visto a inizio anno, lo volevano in contatto con altre squadre, soprattutto la Mercedes. Ovviamente tutto questo è stato prontamente smentito, e il diretto interessato ha ribadito più volte il suo desiderio di restare in Ferrari e diventare campione vestendo il rosso. Nell'ultimo periodo invece si è parlato invece di un estensione del contratto per altri tre o cinque anni.
Tuttavia, per Renè Arnoux, che il Cavallino lo conosce dall'interno, questo è un grande rischio. "Io non credo molto ai contratti così lunghi. Il pilota, dal suo punto di vista, deve avere la fiducia di poter fare bene, di dimostrarsi bravo per poi rinegoziare a proprio vantaggio dopo uno, due anni. E penso che una squadra non debba sentirsi troppo legata dai contratti: se i risultati non arrivano, bisogna interrompere e cambiar pilota. Più del contratto, Charles sta aspettando una macchina che gli permetta di andare a fine gran premio come era andata all'inizio. Quello cioè che quest'anno non gli è stato possibile. Aspetta un'auto buona abbastanza per potersi giocare il Mondiale con Verstappen", ha detto il francese alla Gazzetta dello Sport.
La musica, invece, è diversa per l'altro lato del box. Per Carlos Sainz, infatti, non pare esserci un lungo futuro all'orizzione, quanto una piccola estensione di un anno o due, nell'attesa che un giovane dalla FDA sia pronto per salire sul sedile ufficiale. "Come dicevo, il problema di Sainz è che è troppo irregolare. Penso abbia faticato più di Leclerc con il degrado gomme. Quel che mi stupisce è la gran bella gara di Singapore, a fronte di altre meno brillanti. È vero anche che per tutto l'anno senti i team radio in cui dicono ai piloti di salvaguardare le gomme, di stare attenti al caldo, e poi quel giorno, non so con quanti gradi, davanti hanno fatto 25 giri al massimo tutti vicinissimi uno all'altro. E Carlos è stato bravissimo: sbagliare era un attimo" ha detto Arnoux.
"Di sicuro non gli si possono dare troppe responsabilità nemmeno per la sua incostanza nei risultati, perche la macchina non era al livello della Red Bull, di certo, e in alcuni periodi nemmeno di altre auto. Prima di pensare alle conferme, alla durata dei contratti dei piloti, la Ferrari deve preoccuparsi di fare una macchina competitiva. Charles e Carlos quest'anno hanno fatto quel che hanno potuto con quel che avevano", ha concluso l'ex pilota.
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