Che Max Verstappen fosse un ottimo pilota lo si era già capito anni fa, quando intervallava attimi di grande talento a incidenti e rischi di gioventù. Il suo percorso di crescita lo ha portato a essere nelle condizioni di lottare, e vincere, un Mondiale nel 2021. Da quel momento in poi è arrivata la sua consacrazione, aprendo un periodo di dominio che lo sta vedendo battere record su record. E quando anche una leggenda come Jody Scheckter riconosce che l'olandese sia uno dei piloti più bravi di sempre non resta che ascoltare.
"Credo che lui sia molto ma molto bravo, uno dei migliori di sempre. Se si pensa che Hamilton, pilota fortissimo, ogni tanto veniva battuto dai compagni fa impressione vedere che nessuno in squadra con Max lo ha mai avvicinato. La Red Bull è una monoposto fantastica, ma è lui che la fa essere tale, come dimostra il rendimento di Perez sulla stessa auto. E comunque Verstappen in ogni situazione, anche la più complessa, sa come uscirne. Ha la visione di gara,di cosa succede alle sue spalle, delle strategie", ha detto il campione del mondo alla Gazzetta dello Sport.
Alla domanda se il nativo di Hasselt gli ricordasse qualche pilote dei suoi anni, il sudafricano ha risposto: "No, è migliore di tutti quelli che correvano nella mia epoca. La differenza, che si tira fuori sempre e a volte in modo retorico, è che allora si dice fossimo “uomini veri”, che rischiavano. E le vetture si rompevano spesso, non la Ferrari ma la Tyrrell sì ad esempio. Ho capito dopo di essere stato fortunato: il mio più grande successo è stato rimanere vivo, e non sono nemmeno mai finito su un elicottero verso l’ospedale. Ho iniziato un po’ da spericolato, come tutti, da giovane cerchi di dimostrare talento e coraggio. L’ha fatto anche Max e non mi piaceva come correva a inizio carriera: non mostrava rispetto per gli altri. Poi, ed è successo anche a lui, capisci che non vinci le gare e soprattutto i campionati facendo incidenti o contatti continui con gli altri".
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