Montezemolo e i suoi ricordi su Schumacher: «Non era uno sciatore esperto»
29/12/2023 20:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Ciò che ha reso, e rende tuttora, Michael Schumacher una leggenda della Formula 1 non sono solo i suoi successi, ma anche la sua personalità fuori dalle piste. Un uomo riservato, dedito alla sua famiglia, e che amava la vita, come testimoniano le numerose foto alle feste aziendali della Ferrari. E questi sono gli aspetti che sono ricordati anche da chi era un suo stretto collaboratore e amico, come Luca Cordero di Montezemolo. Quest'ultimo, infatti, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui evita quasi completamente l'argomento dell'incidente del Kaiser, e invece dà libero sfogo agli aneddoti positivi. 

"Ero in ufficio a Maranello, la notizia me la portò Stefano Lai, allora responsabile della comunicazione. Lì per lì non avevamo avuto la giusta percezione di ciò che era successo. Pensavamo si fosse rotto una o due gambe. Dopo pochissimi minuti le notizie sono diventate più chiare ed è subentrata una grande preoccupazione. Guardi, meno ne parlo e meglio sto perché fu una giornata terribile. Con Schumacher avevo un grande rapporto nonostante all'epoca non fosse più con noi. Ho dei ricordi meravigliosi a casa mia a Bologna insieme a Mick e Gina Maria entrambi piccolini. Venivano soprattutto in estate. Mettevamo Mick a dormire e Michael aveva paura degli insetti. Allora sistemavamo una zanzariera sul letto e Schumi ogni due minuti si alzava da tavola per controllare che la protezione tenesse. È stato un padre molto attento e premuroso", ha raccontato l'ex amministratore delegato. 

"L'ultima volta che lo ho sentito è stato una settimana prima dell’incidente, al telefono. Aveva già lasciato la Mercedes. Parlammo di vacanze e mi disse che Gina stava diventando molto brava a cavallo". Pochi giorni dopo la notizia del dramma di Meribel aveva fatto il giro del mondo, e tutti stavano in apprensione. Eppure, non molti sapevano che la montagna non era troppo amica del tedesco. "Ai tempi della Ferrari per contratto non poteva metteregli sci. L’unica licenza era quella settimana di esibizione che organizzavamo a Madonna di Campiglio ogni anno. Sciare gli piaceva, era soprattutto un’occasione per stare con i figli. Ma certo non era uno sciatore esperto".

Foto copertina x.com

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